Dal 2000 vive e lavora proprio nel cuore di Milano dove si è contemporaneamente sviluppato, a partire da Superstudio, il Fuorisalone nei district. Nella ex-fabbrica di turbine, trasformata in straordinaria abitazione e studio, con terrazza panoramica sulla zona Tortona, sviluppa senza sosta progetti diversi e fantasiosi, spesso irriverenti, in ogni direzione, dall’Italia alla Cina. Come imprenditore, ha creato una azienda di pop-design che segue, felicemente, le mode. Indicando una tendenza.
Anche tu, come Superstudio, sei stato il primo ad intuire che la “zona Tortona” delle grandi fabbriche in disuso, quella tra la via Bergognone e la circonvallazione esterna, avrebbe potuto rinascere con la creatività. E anche tu hai trasformato in casa-studio-spazio espositivo un edificio industriale senza snaturarlo.
Nel 1998 abbiamo acquistato una palazzina industriale degli anni ’30 facente parte del complesso Riva Calzoni, all’angolo fra via Solari e via Stendhal. Era un edificio su quattro piani, tutto rivestito in mattoni rossi, al cui interno erano collocate la sala prove delle turbine e gli uffici degli ingegneri che le progettavano...
Sembrava una pazzia, tre anni fa, l’idea di Gisella Borioli, CEO di Superstudio Group, di reintitolare “Temporary Museum” l’evento tutto sommato commerciale che ospitava al Superstudio Più fin dal 2001 alcune aziende di design che avevano scelto di esporre in zona Tortona, diventato quartiere espositivo complementare al “Salone del Mobile” di Rho, a Milano. Sembrava una follia porsi un museo contemporaneo come punto di riferimento per costruire una esposizione multipla di brand ciascuno con una ben precisa e diversa identità e chiedere loro il sacrificio di chiudersi in lunghe “gallery” misteriose anziché aprirsi in stand espansivi, di rinunciare al giganteggiare del logo esterno a favore di una segnaletica discreta e uniforme, di impegnarsi in una esposizione artistica