La Passeggiata di Porto Cervo da qualche anno ha un punto focale che ha portato una luce di originalità tra le lussuose e un po' scontate griffe globali che la punteggiano. Il negozio di Rossana Orlandi, talent-scout nota per le sue scelte di oggetti eccentrici limited edition in bilico tra arte e design, d’estate fa il bis nel porticciolo sardo del successo di quello di Milano, collocato a breve distanza da Superstudio. E contemporaneamente sperimenta il Design democratico con una nuova imprevista collaborazione…
In una estate che parte a rilento ogni segnale di vitalità diventa un simbolo di ripresa: del commercio, dell’ospitalità, del divertimento. Così vedere un furgone scaricare nuovi pezzi di design, lampade e piatti, arredi e complementi fuori dall’ordinario, tutti desiderabili, diventa un avvenimento, anche nella piazzetta dai muri dipinti che ospita la galleria su tre piani di Rossana Orlandi. Lei è lì, biancovestita, che dirige con decisione le operazioni come fosse in piena design week...
Una diretta interessante, organizzata da Istituto Marangoni, rimasta visibile solo per i pochi fortunati che l’hanno seguita su Instagram. Noi c’eravamo e riproponiamo i passaggi più importanti dell’intervista di Giulio Cappellini a Rossana Orlandi, gallerista e curatrice che in pochi anni ha creato con il suo spazio milanese un punto focale per tutto il mondo del design, dando la possibilità a giovani talenti di esporre accanto ad acclamati artisti e designer, un mix tra arte e design con forti contaminazioni, un linguaggio multiculturale e idee sempre avant garde.
G.C. Questo periodo ha cambiato le nostre vite, le nostre attitudini, ciò di cui abbiamo bisogno, il modo in cui viviamo a casa e in ufficio. Penso che oggi e ancora di più nel futuro ci saranno grossi cambiamenti per tutto il mondo del design. Dobbiamo pensare a una nuova consapevolezza e coscienza del design. Cosa ne pensi Rossana?
R.O. Assolutamente. Questa esperienza enorme, incredibile, inaspettata ha cambiato la nostra vita per sempre. Durante questo “blackout” abbiamo capito ciò di cui abbiamo veramente bisogno. Quando parlo con le persone mi dicono che sono usciti in terrazza per la prima volta, che il loro sofà non è comodo, che la loro casa è bella ma manca di tante cose…