La Passeggiata di Porto Cervo da qualche anno ha un punto focale che ha portato una luce di originalità tra le lussuose e un po' scontate griffe globali che la punteggiano. Il negozio di Rossana Orlandi, talent-scout nota per le sue scelte di oggetti eccentrici limited edition in bilico tra arte e design, d’estate fa il bis nel porticciolo sardo del successo di quello di Milano, collocato a breve distanza da Superstudio. E contemporaneamente sperimenta il Design democratico con una nuova imprevista collaborazione…
In una estate che parte a rilento ogni segnale di vitalità diventa un simbolo di ripresa: del commercio, dell’ospitalità, del divertimento. Così vedere un furgone scaricare nuovi pezzi di design, lampade e piatti, arredi e complementi fuori dall’ordinario, tutti desiderabili, diventa un avvenimento anche nella piazzetta dai muri dipinti che ospita la galleria su tre piani di Rossana Orlandi. Lei è lì, biancovestita, che dirige con decisione le operazioni come fosse in piena design week.
Nessuna paura del post-coronavirus, della attesa nuova normalità, del calo di presenze danarose quale americani, arabi, russi che trascorrevano qui le vacanze nelle loro belle case o sui loro mega yacht che ora sembrano decimati? Risponde con un sorriso:
“Forse poteva andare peggio, vedremo. La pandemia non ha portato solo cose cattive. La gente ha riscoperto il piacere di stare a casa, di avere più confort e più bellezza, di prendersi cura dei suoi ambienti e immettervi delle novità che facciano sentire al meglio. L’interesse si sta risvegliando, il pubblico entra sempre più numeroso”. In che modo sceglie Rossana i suoi arredi così fuori dall’ordinario, e soprattutto cosa devono avere per far scattare il desiderio? “Empatia. Scelgo pezzi empatici, che sappiano raccontare delle storie, entrare in relazione col cliente. Privilegio i pezzi unici, le piccole serie, il lavoro artigianale. Cerco e trovo “autori” interessanti in tutt’Italia persino per la collaborazione con Esselunga che con un apposito catalogo-premi ora democraticamente propone oggetti particolari scelti da me.”