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21/05/2020 | DESIGN, PEOPLE
L’INTERVISTA DEL GIOVEDI’

ROSSANA ORLANDI: UN NUOVO DESIGN RESPONSABILE

Di: Giulio Cappellini, per Istituto Marangoni (diretta IG)

Una diretta interessante, organizzata da Istituto Marangoni, rimasta visibile solo per i pochi fortunati che l’hanno seguita su Instagram. Noi c’eravamo e riproponiamo i passaggi più importanti dell’intervista di Giulio Cappellini a Rossana Orlandi, gallerista e curatrice che in pochi anni ha creato con il suo spazio milanese un punto focale per tutto il mondo del design, dando la possibilità a giovani talenti di esporre accanto ad acclamati artisti e designer, un mix tra arte e design con forti contaminazioni, un linguaggio multiculturale e idee sempre avant garde.

G.C. Questo periodo ha cambiato le nostre vite, le nostre attitudini, ciò di cui abbiamo bisogno, il modo in cui viviamo a casa e in ufficio. Penso che oggi e ancora di più nel futuro ci saranno grossi cambiamenti per tutto il mondo del design. Dobbiamo pensare a una nuova consapevolezza e coscienza del design. Cosa ne pensi Rossana?

R.O. Assolutamente. Questa esperienza enorme, incredibile, inaspettata ha cambiato la nostra vita per sempre. Durante questo “blackout” abbiamo capito ciò di cui abbiamo veramente bisogno. Quando parlo con le persone mi dicono che sono usciti in terrazza per la prima volta, che il loro sofà non è comodo, che la loro casa è bella ma manca di tante cose… 

Una diretta interessante, organizzata da Istituto Marangoni, rimasta visibile solo per i pochi fortunati che l’hanno seguita su Instagram. Noi c’eravamo e riproponiamo i passaggi più importanti dell’intervista di Giulio Cappellini a Rossana Orlandi, gallerista e curatrice che in pochi anni ha creato con il suo spazio milanese un punto focale per tutto il mondo del design, dando la possibilità a giovani talenti di esporre accanto ad acclamati artisti e designer, un mix tra arte e design con forti contaminazioni, un linguaggio multiculturale e idee sempre avant garde.

G.C. Questo periodo ha cambiato le nostre vite, le nostre attitudini, ciò di cui abbiamo bisogno, il modo in cui viviamo a casa e in ufficio. Penso che oggi e ancora di più nel futuro ci saranno grossi cambiamenti per tutto il mondo del design. Dobbiamo pensare a una nuova consapevolezza e coscienza del design. Cosa ne pensi Rossana?

R.O. Assolutamente. Questa esperienza enorme, incredibile, inaspettata ha cambiato la nostra vita per sempre. Durante questo “blackout” abbiamo capito ciò di cui abbiamo veramente bisogno. Quando parlo con le persone mi dicono che sono usciti in terrazza per la prima volta, che il loro sofà non è comodo, che la loro casa è bella ma manca di tante cose… Per la prima volta le persone vivono realmente la loro casa e hanno consapevolezza di aver bisogno di nuove cose, nuovi confort… Non sappiamo quanto durerà il Covid, quindi dobbiamo imparare a conviverci nel miglior modo possibile. Prendiamo per esempio la scrivania. Normalmente lavoriamo in ufficio, ma ora la casa è diventata molto importante, il balcone, la terrazza, il giardino (per quelle persone fortunate che ce l’hanno). Ma la maggior parte delle persone vive in appartamento. Dobbiamo pensare al confort, una nuova comodità nelle case: scrivanie comode, super organizzate, super ergonomiche.

G.C. Sono assolutamente d’accordo con te Rossana. Nel passato abbiamo fatto troppe cose, troppi oggetti. E’ il momento di rallentare e di lavorare seriamente su progetti con cognizione di causa. Questo è il vero futuro. Ad esempio un conto è stare a tavola per un’ora a pranzo o a cena, un'altra cosa è stare 12 ore a lavorare su quel tavolo. Una nuova sfida per il design: dobbiamo inventare un altro modo di sedere e lavorare, a casa e in ufficio. Parlando con i principali headquarter di grandi compagnie, hanno già un’area outdoor dove possono lavorare, camminare, rilassarsi…
… Rossana, noi siamo sempre in giro, ti mancano tutti questi viaggi?

R.O. In questo momento mi manca tutto, non solo i viaggi. Adoro viaggiare. Ciò che ho scoperto di nuovo è parlare attraverso connessioni come Skype o Zoom, alla fine mi sento come fossi lì vicino alle altre persone. Penso che dobbiamo davvero riflettere. Sono stata in 13 nazioni in poco tempo: appena arrivata, 2 giorni e via… ma è necessario? Possiamo fare in un altro modo? E’ davvero indispensabile viaggiare come pazzi? Stavo guardando fuori dalla finestra gli uccelli,… stanno facendo i nido. E quando ho visto in TV tutti quegli animali e i pesci che sono tornati a popolare il mari (a Venezia), le meduse… Oddio, ma cosa ci stiamo perdendo?

G.C. Vedi nuovi modi per connettere la comunità del design? In futuro noi saremo reali e allo stesso tempo virtuali. Nel passato tutto era reale e oggi siamo 100% virtuali.

R.O. Sì lo spero. Più realtà virtuale, ma penso che la giusta proporzione sia metà e metà.

G.C. Lo Spazio Rossana Orlandi durante la design week è super affollata. Cosa cambierà nel modo si esporre e di presentare gli oggetti di design nel futuro?

R.O. Dobbiamo assolutamente trovare il modo di continuare ad esporre, di dare una via all’emozione e sicuramente al momento possiamo farlo solo in modo virtuale. Stiamo trovando delle soluzioni. Spero però che in Settembre si possa fare una sorta di fuorisalone, perché abbiamo bisogno di esporre e di dire al mondo intero che andiamo avanti, che ci siamo. E dobbiamo pensare in che modo perché non avremo molto persone, molto pubblico. Dobbiamo trovare il modo di trasmettere un messaggio positivo, emozione, energia. Il mood migliore è l’energia.

G.C. Sì, assolutamente, è importante creare qualcosa  a partire da Settembre e dopo in Aprile. C’è una nuova direzione da seguire che con il virus è completamente differente da quanto visto in passato… Rossana tra le persone che ci stanno seguendo ora in diretta ci sono molti giovani designer, molti studenti di Istituto Marangoni, hai qualche consiglio da per loro?

R.O. In Marangoni avete design e moda. E’ una cosa molto positiva. Penso che ci sia un punto che accomuna design e moda. Abbiamo bisogno di una nuova responsabilità. Non è solo un gioco, è tempo di rendersene conto con concept onesti. E pensare all’oggetto di design dall’inizio alla fine, pensare ad ogni aspetto e problema del mondo durante l’ideazione del concept. Essere nel mondo, aiutare il mondo, riusare, riciclare, aggiornare…

G.C. Sono totalmente d’accordo con te Rossana. Molti ci chiedono se nel futuro del design useremo nuovi materiali, antivirus, anti-germi…. Sicuramente! E occorre fare prodotti funzionali per risolvere e trovare nuovi modi di vivere gli spazi interni. Ma non vuol dire perdere la creatività. In questo momento negli uffici e nei ristoranti si stanno mettendo velocemente i pannelli di plexiglass. Ma questa non può essere la soluzione finale, spero, perché quando vado al ristorante desidero avere una bella atmosfera. C’è molto lavoro da fare per ricreare una atmosfera  gradevole a casa, negli spazi pubblici, al lavoro. E questo è il nostro ruolo per il futuro, e per te Rossana che sei al centro delle creatività internazionale con il tuo spazio-agorà a Milano. Spero che possiamo dare suggerimenti alle persone su un nuovo modo di vivere. E insisto ancora… non si sta parlando solo dei prossimi 2 o 3 mesi, ma del futuro.




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