Il Giappone fra tradizione del tè e lifestyle contemporaneo sta al centro della mostra che promuove il moderno stile di vita della terra del sol levante. “Bagliore”, una piccola mostra tutta da vivere, nasce dall’incontro tra WOHL HUTTE, brand specializzato in mobili in legno e interior design, e il sommelier giapponese del tè Kenzo Terada, fondatore di Teaste It, che porta in scena l’eccellenza del tè e del matcha della sua terra d’origine, Shizuoka. A loro si aggiungono FATE INDUSTRIES, che reinterpreta l’acciaio inossidabile con un tocco artigianale, e SAMNICON, una galleria che esplora il concetto di eredità culturale attraverso il design. Bagliore non è quindi solo una mostra di design, ma un’immersione nella filosofia giapponese della bellezza, che si manifesta nella discrezione e nell’armonia piuttosto che nell’opulenza o nella pura tradizione. Il Tè autentico giapponese si assaggia qui e si può anche comperare. www.wohl-hutte.com
Partiamo da una riflessione. 25 anni dopo la nascita, a partire dal Superstudio Più in via Tortona, di quella che è oggi la Milano Design Week diffusa nei quartieri, cosa è diventato il design nella sua trasformazione da momento commerciale riservato agli architetti, ai designer, ai creativi, ai buyer, ai venditori, ai fabbricanti, agli immobiliaristi, ad altri “addetti ai lavori”, ora grande kermesse pop e popolare che attira in città, oltre ai suddetti, folle di appassionati, di explorer, di studenti, di curiosi, di famiglie intere?
La Milano Design Week è diventata, a nostro avviso, non solo la settimana più effervescente, più internazionale, più democratica, più attenta alla sostenibilità, più visionaria dell’anno, ma anche l’appuntamento più gioioso, intrigante, persino ludico, dispensatore di briciole di piacere. Attirando a sé oltre ai produttori di arredi, oggetti e device di ogni dimensione in dialogo con l’AI, anche creativi e brand “fuori settore”, dall’automotive, al fashion, al food, al beauty, persino i lavori di studenti e artisti... e via dicendo. Un panorama allargato pieno di promesse, per il presente, per il futuro. Spesso diretto senza filtri ai consumer che lo aspettano, felici di esserci.
Felicità. Ecco la parola chiave, che racchiude speranza e bellezza. In questi tempi bui e incerti di post-Covid, di guerre, di crisi economiche, di cambiamenti geopolitici, di dazi trumpiani, è qualcosa di cui abbiamo bisogno, almeno un poco, almeno nelle nostre case, negli esterni in cui viviamo, nei gesti quotidiani.
Felicità - insita nei prodotti, evidente nelle installazioni - è la sfida che abbiamo lanciato a chi desiderava partecipare a questa edizione di Superdesign Show al Superstudio Più di via Tortona, storica venue che indica, ancora una volta, le tendenze o quantomeno i desideri.
Felicità. Come nostro tema dell’anno. Come HAPPINESS, manifesto identificato dal lettering esclusivo creato dal graphic artist Daniele Cima, dove ogni lettera è intesa come una piccola opera d’arte. Come filo conduttore del percorso espositivo caratterizzato dal giallo luminoso scelto dall’art director Giulio Cappellini. Come un grande grazie ai protagonisti del Made in Italy che in questi 25 anni sono stati con noi ed oggi ritornano nella mostra dei loro pezzi indimenticabili. Come l’emozionante show che fa battere il cuore all’unisono tra uomo e macchina messo in scena ancora una volta da Lexus. Come le esplorazioni virtuali della natura e dei suoi pericoli attraverso la tecnologia 4.0 di FORUM8. Come il benessere raccontato dall’esperienza acquatica virtuale di Geberit. Come la selezione di proposte “dell’altro mondo”, cioè quel far-East (Cina, Giappone, Hong Kong, Thailandia così prodigo di idee che mixano la tradizione all’innovazione). Come gli “Happy Objects” che raccontano storie di insolita creatività e ci fanno sorridere. Come “L’albero della Vita”, scultura tessile on-site di Carla Tolomeo, già in mostra al Museo Mocenigo durante la Biennale di Venezia 2024, che anticipa la sensuale mostra Voluptas di HUB161, ospitata al Fla Museum, che esplora il binomio tradizione/contemporaneità dell’artigianato d’autore e dell’arte del Bel Paese.
Un do it yourself per ogni fascia di età. Da oggi a domenica al Superstudio Maxi è in corso Abilmente, il Salone delle idee creative.
Bigiotteria, giocattoli, decorazioni, feltri, ricami, ma anche installazioni artistiche, sempre opera dell’ingegno e soprattutto delle mani. Si chiama, non a caso, Abilmente questo salone che vede i lavori di oltre 130 espositori. Ma non è solo un’esposizione, è anche una proposta di corsi e laboratori aperti a tutti, dove imparare i segreti dell’handmade. Appunto, dal cucito alla rilegatura di libri, dalle creazioni con la carta ai feltri. Con la possibilità per chi ha già delle buone basi di frequentare corsi, con numero limitato di partecipanti, per integrare le proprie conoscenze sul ricamo creativo piuttosto che sull’ecoprint e la stampa botanica, sulla pittura sull’acqua, come sull’uncinetto a tecnica mosaico.
Si apre a Milano il Book Pride 2025 e il tema e filo conduttore, invita ai rapporti umani per combattere la violenza che ci circonda. “Danzare sull’orlo del mondo” questo il tema del Book Pride, dal 21 al 23 marzo al Superstudio Maxi. “Un invito a riflettere sul potere della letteratura come atto di resistenza e di trasformazione, capace di aprire nuovi orizzonti in un mondo complesso” così ha spiegato l’assessore alla cultura Tommaso Sacchi.
Difficile pensare alla danza in un momento come questo con guerre e violenza, ma è proprio con il riprendere i contatti umani attraverso il Salone e i libri che si può provare a “ridisegnare la realtà”. Patrocinato come sempre dal Comune di Milano quest’anno Book Pride entra a far parte dei progetti del Salone del Libro di Torino.
MIA Photo Fair torna a casa. Dal 20 al 23 marzo, il prestigioso evento dedicato alla fotografia d’arte si riappropria degli spazi iconici di Superstudio Più, lo stesso luogo che aveva ospitato le sue prime, indimenticabili edizioni. Un ritorno che ha già acceso l’entusiasmo di collezionisti, galleristi e appassionati, pronti a immergersi in un’edizione speciale, la quattordicesima, più ricca e vibrante che mai.
Con 77 gallerie – 56 italiane e 21 internazionali – e un totale di 114 espositori, il MIA Photo Fair BNP Paribas conferma il suo ruolo di punto di riferimento imprescindibile nel panorama artistico contemporaneo. Ma questa fiera è molto più di un mercato d’arte: è un vero e proprio museo temporaneo della fotografia, un’esperienza immersiva che combina l’altissimo livello delle opere esposte con un articolato programma culturale fatto di mostre tematiche, workshop, talk, progetti speciali, premi e letture portfolio.
Cinema e fotografia, due mondi vicini e complementari, entrambi capaci di raccontare storie, emozioni e frammenti di realtà attraverso immagini che catturano l’essenza dell’umanità. Il regista inglese Peter Chelsom ha diretto film di grande successo e ha collaborato con i più famosi attori di Hollywood, ma coltiva da sempre una grande passione per la fotografia, un'ossessione nata fin dall’infanzia. Una mostra ospitata in MyOwnGallery durante MIA Photo Fair BNP Paribas svela lo sguardo acuto e ironico del regista, offrendo al pubblico un viaggio nel dietro le quinte e nella sua personale ricerca del "ruolo dei sogni".
"Dream Role", a cura di Beatrice Audrito, raccoglie una selezione di fotografie realizzate sui set dei numerosi film diretti da Chelsom, tra cui Funny Bones, Shall We Dance?, Serendipity, Hector and the Search for Happiness e molti altri.
Si spengono i riflettori della moda e arriva in città un’altra importante week patrocinata dal Comune di Milano. Milano MuseoCity, dal 2 all’8 marzo, coinvolge ben 149 musei e luoghi della Cultura - musei pubblici, privati e d’impresa, fondazioni e archivi d’artista - per accompagnare il pubblico alla scoperta di una Milano straordinaria. Un ricchissimo programma di mostre, incontri e collaborazioni, a cui il nostro FLA Museum aderisce con aperture speciali, visite guidate e un evento conclusivo che celebra il Tortona District.
Il museo rimarrà innanzitutto aperto con orario potenziato per tutta la settimana, con possibilità ogni giorno di visite guidate dedicate alla "Fashion R-Evolution” di Flavio Lucchini, oltre 650 opere allestite in 20 stanze tematiche, dialoghi tra Arte e Moda espressi con sculture di grandi dimensioni, bassorilievi, quadri dipinti con tecniche tradizionali o sperimentali, digital painting, opere grafiche, piccoli o giganteschi totem.
Ad aprire la Milano Fashion Week l'incredibile sfilata di Gucci al Superstudio Maxi. Un mese di preparazione, un progetto galattico, il top dei collaboratori, un incanto annuciato. Non poteva cominciare meglio di così.
Anche se siamo abituati agli allestimenti più spettacolari che trasformano la grandi "scatole" bianche delle nostre venue nel Paese dei Desideri ogni volta diverso, sono rimasta davvero incantata davanti alla metarmorfosi della immensa sala industriale di Superstudio Maxi in un lussuosimo e incredibile Palazzo Gucci, che ha aperto ai suoi privilegiati ospiti l'arena centrale, dopo l'accueil nella hall di ingresso, accolti da un bicchiere di champagne.
Il Salone della moda di ricerca, fondato nel 2000 dai giovanissimi Massimiliano Bizzi e Brenda Bellei, uno degli appuntamenti tra i più attesi della Women Fashion Week milanese, quest’anno dal 27 febbraio al 1° marzo festeggia un importante compleanno. Dal timido inizio in Fiera all’exploit al Superstudio Più, e in seguito in altri punti di via Tortona, è un successo che si rinnova ogni volta aprendo sempre nuovi orizzonti. White quest’anno compie 25 anni, proprio come il Superstudio Più. A cui lo accomuna molto di più della location.
“White ha saputo… affermarsi come un punto di riferimento per la moda contemporanea… un percorso che ha arricchito il panorama della moda milanese”, ha detto Alessia Cappello, Assessora allo Sviluppo economico e Politiche del lavoro e della Moda del Comune di Milano. Proprio come Superstudio Più lo è stato e continua a esserlo per il design.