Fin dagli anni ‘70, momento in cui l’inizio del dibattito sull’inquinamento inizia ad avere lentamente presa sull’opinione pubblica, l’idea di proteggere la nostra persona e i nostri ambienti tramite schermi invisibili dalle forme morbide aleggia nella nostra mente. L’uomo protetto dalla bolla, curva e accogliente, si separa fisicamente dal mondo esterno, osservandolo attraverso un filtro da una posizione privilegiata.
La ricerca portata avanti in quegli anni da collettivi come gli austriaci Haus-Rucker-Co verteva infatti su questi temi. Le loro installazioni e idee potevano apparire come utopiche al tempo, ma spingevano a una riflessione sulla relazione tra persona e ambiente circostante...