Non è un architetto, non è un designer, non è un artista ma è certamente un creativo che assomma con irrequietezza tutte le qualità dei creativi con cui collabora e di cui mette sul mercato le idee. Tutte trattate con leggerezza, con ironia, in una visione della vita dove l’inedito, la sorpresa, lo stupore, il diverso, il gioco sono valori veri. La vicinanza con artisti come Maurizio Cattelan o Studio Job ha poi reso art il kitsch e viceversa. I negozi Seletti sono un po’ quello che erano le boutique Fiorucci tanti anni fa: il posto della fantasia senza barriere formali e culturali.
In questi vent’anni cosa è cambiato, e ora cosa cambierà?
Tutto, dal modo in cui ci si siede su di un divano alla cultura alimentare.
Il segno distintivo del tuo lavoro?
Una bella e sana confusione...