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28/12/2019 | DESIGN, MODA, PEOPLE

MODA&DESIGN VS TECNOLOGIA

Superstudio è per sua vocazione un recettore di tendenze, che accoglie e ritrasmette, attraverso i suoi eventi, le mutazioni della società in settori diversi, ma in particolare e periodicamente, nella moda nel design nella comunicazione. A grandi rappresentanti di questi ambiti abbiamo chiesto una opinione su quanto la tecnologia influirà il loro lavoro.
Di: Gisella Borioli
GIORGIO ARMANI: UNA TECNOLOGIA DISCRETA CHE RISPETTI I VALORI.
Con una coerenza rara che non gli ha impedito, restando sempre se stesso, di muoversi in sintonia con i tempi e allinearsi alle innovazioni, Giorgio Armani è diventato il più Grande e indiscusso creatore di moda acclamato in tutto il mondo.
“Quando iniziai a lavorare, tutto era molto diverso. I mezzi di comunicazione erano quelli tradizionali, e il legame tra moda e innovazione era ancora in una fase embrionale. Oggi le cose sono cambiate; i social media sono estremamente diffusi, ed è necessario rimanere al passo, portando il proprio pensiero e la propria personale visione sulle piattaforme più seguite. Allo stesso tempo i grandi marchi e le grandi aziende mostrano sempre più interesse e attenzione verso l’innovazione, e si orientano sempre più verso un approccio etico e corretto, nel rispetto dell’ambiente e del mondo in cui viviamo. La grande accelerazione digitale è un elemento con cui è necessario fare i conti, e che richiede importanti riflessioni. Io preferisco l’uso di una tecnologia discreta e, pensando al futuro, credo che sarebbe bello immaginare un modo di usarla consistente e positivo, volto all’innovazione e all’eccellenza, nel rispetto di quei valori ormai fondamentali per la società contemporanea”.


FABIO NOVEMBRE: DI PARI PASSO SENSIBILITÀ ECOLOGICA E TECNOLOGIA
È l’architetto e designer che ha inventato gli arredi più iconici e spettacolari degli ultimi anni, diventando il capofila di quell’eclettismo e di quello sguardo “diverso” che ha portato il design al confine con l’arte.
“L’uso che facciamo delle parole è sempre un po’ approssimativo. Design e moda sono due ambiti che si riferiscono al corpo umano con diversi gradi di aderenza alla sua superficie. Il diretto contatto, la frequenza dell’uso e l’ingombro fisico stabiliscono diversi tempi di consumo degli stessi. Digitalizzazione (termine specifico) e innovazione (termine generico) negli ultimi decenni hanno coinciso per il fatto che la gestione della complessità richiedeva forme semplici di traduzione della stessa. Chiarito dunque il significato dei termini in questione, possiamo dire che design e moda non si sono mai sottratti alla digitalizzazione (non avrebbero potuto farlo) e che il dialogo tra essi diventerà sempre più articolato. Mi piace immaginare una crescita di sensibilità ecologica degli abitanti di questo Pianeta che comunque non vedo assolutamente in contraddizione con l’avanzamento tecnologico. Chi ha sperimentato il telefono cellulare non ha nessuna voglia di tornare ai segnali di fumo ma deve essere cosciente delle implicazioni delle sue scelte, a qualsiasi livello.”


PAOLA JANNELLI: TECNOLOGIA SÌ MA ATTENTI AL BENESSERE DELL’UOMO
La sua azienda di carte da parati di cui è, oltre che imprenditore anche direttore creativo, è in realtà una instancabile fucina che sforna idee di continuo, ben oltre la decorazione dei muri. Eclettica, curiosa, sempre aggiornatissima sulle tendenze, vive nella realtà di oggi con le antenne fuori per captare il futuro.
"Il nostro tempo è già nel futuro. Oggi la tecnologia domina in ogni ambito: sociale, economico, politico. È quindi indispensabile comprendere, appropriarsi e dominare in chiave creativa l’innovazione tecnologica. L’ambito del design ha ben compreso tutto questo e ha concentrato i suoi sforzi utilizzando in produzione la tecnica digitale che trova applicazione in tutti i settori. La serialità quindi non è più il solo tema in ambito industriale. La customizzazione, la personalizzazione dei prodotti, degli spazi di luoghi anche collettivi divengono processo industriale e requisito indispensabile. Solo 20 anni fa questo non sembrava possibile. Altro tema dominante è la sostenibilità. Argomento molto complesso e difficile se affrontato in modo serio. Oggi la sensibilizzazione a questo tema avviene tramite una coscienza collettiva che impone un graduale ma inesorabile controllo produttivo delle merci. L’industria del design mi pare anticipare in questo l’ambito della moda che, da sempre espressione e anticipatrice del gusto, fatica, salvo alcune eccellenze, ad abbandonare processi produttivi standardizzati e questo rischia di indebolire l’innovazione e la ricerca. Ma il mondo si mescola, e creare differenze anche in questi settori non è più possibile. È in atto una rivoluzione silenziosa e inesorabile che richiede controllo della tecnologia quindi vorrei che il pensiero del benessere dell’uomo riprendesse centralità, diventasse sempre di più centrale in ogni processo.”


CRISTINA MOROZZI: CONVIVENZA TRA MODA DESIGN E INNOVAZIONE
Si muove tra scrittura, design, moda, mostre e consulenze Cristina Morozzi, esperta di tutto ciò. Una giornalista-curatrice stimata ed open-mind, di lunga data, che continua ad essere un passo avanti.
“Digitale e carta stampata dovrebbero percorrere due strade parallele per parlare del nuovo mondo. La carta stampata nell’era digitale ha il compito di approfondire gli argomenti , di stabilire connessione tra il nuovo e la tradizione. Il digitale dovrebbe fornire notizie veloci e concise, in tempo reale, essere connesso con il mondo della moda e del design per consentire al maggior numero di persone possibili di farne parte. Non vedo conflittualità, ma convivenza. Il design e la moda sono due espressioni complementari della creatività che riguardano il benessere e il piacere delle persone. L’abito riapra il corpo, la casa lo accolga. S’influenzano a vicenda, arricchendosi. L’innovazione affonda le sue radici nella tradizione. Dal niente non nasce niente. Per me innovazione non è rottura, ma evoluzione. Mai come in questo momento i creativi tornano a essere homini faber riscoprendo il piacere di fare manualmente, personalmente, quanto hanno ideato.”


ELENA SALMISTRARO: UN MIX CONSAPEVOLE DI ANALOGICO E DIGITALE
Giovanissima ma già pluripremiata e nominata Design Ambassador dal Ministero degli Affari Esteri Italiano e dall’Accademia di Brera di Milano, ha immesso nel suo design la nota romantica e “fashion” di una decorazione che si avvicina all’arte, segnalando al primo sguardo la sua contemporaneità.
"Oggi il digitale è parte integrante delle nostre vite, uno smartphone, un tablet, sono componenti indispensabili soprattutto in ambito lavorativo. Anche se personalmente sono molto legata a tutto ciò che è analogico, manuale, primordiale se vogliamo, sono assolutamente consapevole che ignorare o rifiutare l’avanzamento tecnologico è impensabile. Per quanto mi riguarda, cerco di far dialogare al meglio questi elementi, moda design e tecnologia, cercando quanto più possibile di bilanciare la loro presenza all’interno di un progetto, qualunque esso sia, grafico o di prodotto. Sono convinta che oggi la vera sfida sia nel corretto dosaggio della “miscela”. In futuro credo che una maggiore consapevolezza e conoscenza, faccia sì che le interazioni e le presenze, diventino sempre più sapienti, giustificate, colte, e non semplici sperimentazioni fini a se stesse.”

Giorgio armani
Paola Jannelli
Cristina Morozzi
Elena Salmistrato

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