INNOVATION&TRADITION
C’è un sottile filo conduttore, nel Superdesign Show 2019, a legare proposte e ricerche che sono alla base del design-thinking oggi. In questi ultimi anni di bulimia creativa molti eccessi ci hanno portato lontano e fatto dimenticare lezioni dei grandi maestri, culture parte del nostro DNA, tradizioni irrinunciabili, rischi e paure ambientali con cui tutti, da ora in poi, dobbiamo fare i conti. Su un altro fronte il cambiamento estetico non si ferma, si nutre di stimoli invisibili, accoglie segnali criptati, distrugge e inventa tendenze, interferisce con i desideri, crea nuovi modelli di consumo. Su un terzo fronte si muove con massima accelerazione la tecnologia che rivoluziona la nostra stessa vita ma è sempre più human-tech.
Innovation&Tradition è il tema di questa edizione di Superdesign Show, e nasce dalla consapevolezza della coesistenza di questi tre elementi inscindibili: tradizione-bellezza-tecnologia e che nessuna ricerca pur avanzatissima deve dimenticare il fattore umano. Mentre il baricentro del mondo si sposta e rende i paesi dell’est sempre più protagonisti dei sistemi finanziari-scientifici-tecnologici-produttivi, noi ne siamo ancora una volta testimoni con una forte e qualificata presenza del
Giappone che agisce sul quotidiano parlandoci, col linguaggio dell’arte e delle emozioni, di automotive ed elettronica di ultima generazione, come di moltissimi altri oggetti essenziali e performanti belli come sculture. Ad esso si aggiunge la
Corea con una importante mostra affidata a venticinque grandi designer nazionali. Torna
l’Indonesia, con le sue tradizioni riviste attraverso la contemporaneità. A proposito del Giappone, che da anni è nel cuore di Superstudio con le sue magiche installazioni come quelle passate di Nendo, di Tokujin Yoshioka, di Kengo Kuma, segnaliamo il progetto Take a Seat, da noi pensato in collaborazione con la città di Osaka, che riflette sull’archetipo “sedia”, presente nelle sale con i lavori delle tre autrici selezionate. Altre tappe del Grand Tour del Design, ci portano in una caliente e moderna “casa brasiliana” ma anche alla scoperta del design nordico di qualità di un brand top come
Normann Copenhagen e infine nel progetto di
Giulio Cappellini che con “Italian attitude” propone un
Superhotel innovativo pensato per aderire alle varie personalità dei clienti.
Co-protagonisti, insieme ai designer, sono quest’anno importanti studi creativi internazionali che lavorano sulle ambientazioni immateriali, sull’entertainment emozionale, sulla interattività esperienziale. Le interazioni con l’arte e la tecnologia, dove è facile immettere visioni e pre-visioni di futuro, si scoprono fin dall’ingresso, con la Torre caleidoscopica e immersiva di
Matteo Thun per
3M che anticipa l’emozione dei musei digitali come il nuovissimo
Mori Building Digital Art Museum di Tokyo (nella foto a destra). A seguire il viaggio luminoso di Lexus progettato da
Rhizomatiks. L’ambientazione museale per i televisori arrotolabili di LG con la prestigiosa firma di
Norman Foster. La passeggiata spaziale tra i meteoriti di design proposta da Finsa in collaborazione con lo studio creativo ad alta tecnologia
Enorme. La “
mostra che non c’è”
Unreal but Real, dove
Sense-
immaterial Reality fa sì che grandi sculture di
Flavio Lucchini si materializzino sul percorso attraverso lo smartphone. E infine la installazione di
Dassault Systèmes, realizzata dallo studio americano
Morphosis che anticipa gli scenari di una società basata sull’economia circolare.
Materials Village ci porta nel mondo che corre veloce dei materiali, dove tessili, ceramiche, superfici fanno molte altre cose al di là della funzione primaria, e la casa-container proposta da Marie Claire Maison ne valorizza e suggerisce l’uso in modi inediti. Tappa imperdibile
Smart City che nella location poco distante di Superstudio 13 continua la ricerca e il dibattito sulla via latina delle città del futuro.