Come l’uomo deve modificare il proprio comportamento per poter arginare la crisi climatica? Tra i campi che hanno proposto sperimentazioni innovative, quello dell’architettura detta soluzioni sempre più incentrate sui concetti di verde e di benessere. Anche la moda si sta rivoluzionando, concretizzando sempre più pratiche di scambio, mentre l’abitudine al riciclo è già diffusa. Infine, il design, sempre in prima linea quando nuovi linguaggi nascono da nuove esigenze. Ecco tre progetti che ripensano la vita dell’essere umano a partire dall’alga.
ARCHITETTURA: Air-Bubble è la struttura allestita di fronte al Glasgow Science Center e presentata in occasione della COP 26 dallo studio londinese ecoLogicStudio in collaborazione con OTRIVIN. Glasgow, che è una della città più inquinate di tutto il Regno Unito, accoglie un’architettura che unisce ad una biotecnologia all’avanguardia un’estetica curata, alimentata da 52 reattori contenenti 520 litri di colture viventi di microalghe Corella in grado di filtrare 200 litri di aria inquinata al minuto e assorbire fino al 75% della materia particolata. Grazie alla fotosintesi dei batteri le alghe riassorbono gli inquinanti e rilasciano ossigeno, trasformando l’interno di Air-Bubble in un ambiente pulito e sano in cui i bambini, i minori produttori di inquinamento ma tra le categorie più esposte, possono giocare senza respirare agenti nocivi. Le alghe si comportano anche da “cuscinetti”, mascherando il rumore della città grazie al suono prodotto durante il filtraggio.
Alla base di Air-Bubble vi è l’idea che l’uomo possa ripartire dall’incredibile intelligenza della natura e ripensare le città come ecosistemi tecnicizzati.
MODA: E se nell’era dell’Antropocene l’uomo si comportasse da pianta? Da questa intuizione nasce la Collezione DS Collection+ presentata dallo studio londinese Post Carbon Lab in collaborazione con EGONLab. Un rivestimento fotosintetico che assorbe CO2, uno strato di alghe vive che trasformano l’aria intorno agli indumenti in ossigeno e glucosio utili al processo di fotosintesi. Questi i fondamentali della Collezione + presentata in occasione della Paris Fashion Week 2021: quattro i capi (due magliette, un trench e una giacca) la cui progettazione ha richiesto dieci settimane durante le quali hanno assorbito 1.452 grammi di CO2, un valore paragonabile a quello che una quercia di sei anni assorbe mediamente in sei mesi. Una soluzione che potrebbe fare la differenza.
Come dichiara Kévin Nompeix, CEO & Artistic Director of EGONLab «abbiamo il dovere come giovani creativi di dare l’esempio alle generazioni future perché l’urgenza è reale. Lo sviluppo e la ricerca collettivi devono sempre più diventare una spinta concreta all’azione perché non saranno i singoli a fare la differenza»
DESIGN: La Zostera marina disegna tappeti erbosi sui fondali marini, le sue foglie nastriformi si spiaggiano ciclicamente sule rive adriatiche, dove è particolarmente diffusa. Per anni raccolta e smaltita, se essiccata, sminuzzata e processata, diventa una risorsa preziosa di biomasse e biomateriali. Le ampie praterie marine di questa pianta, gemella della più nota Poseidonia, rivestono un ruolo di grande importanza nell’ecologia costiera, nella conservazione della biodiversità marina, nel supporto a specie marine di elevato valore economico. Oggi ha aperto nuovi orizzonti nella produzione di pannelli acustici per interni. Si tratta di elementi fonoriducenti ad alte prestazioni, di lunga durata, a basso impatto ambientale e a basse emissioni che, costituiti al 75% da Zostera marina, hanno un’impronta carbon negative certificata: la quantità di CO2 catturata e stoccata dalla Zostera marina è superiore a quella complessiva emessa nella produzione del prodotto finale. I pannelli presentano anche eccellenti proprietà termiche e di regolazione dell'umidità e non contengono sostanze chimiche tossiche.