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15/07/2020 | DESIGN

DIMOREDESIGN. DIALOGO TRA ANTICO E CONTEMPORANEO

Di: Gisella Borioli

Una operazione pop-up immette nuova linfa e accende interesse nelle belle case-museo dell’area bergamasca per iniziativa di DimoreDesign. Ecco che tra le antiche mura entrano elementi di rottura come gli arredi dei più famosi designer italiani. Una operazione temporanea che, oltre alle visite in loco, merita un libro. In preparazione.

Ho sempre pensato al fascino dei contrasti, alla ricchezza culturale del confronto, anche quanto l’antico nutra il nuovo (ma anche i “vecchi” siano fondamentale supporto dei giovani), alle “correspondence” tra pensieri creativi con origini differenti, vicine e lontane geograficamente temporalmente culturalmente.
La bella iniziativa “Designers for Bergamo” ha messo in scena in maniera plastica e immediata quanto la bellezza si integri con altra bellezza, anche se secondo un pensiero ortodosso potrebbe sembrare non centrare per niente. Ovviamente oggi non è più vero. Le case più belle del mondo accumulano pezzi appassionati e escono dagli “stili” prefissati unendo l’antiquariato al contemporaneo, il ricordo alla sperimentazione, il design-personaggio all’arte d’avanguardia, in una sorta di collezionismo in progress che dice molto di chi lo  sceglie e lo fruisce...

Una operazione pop-up immette nuova linfa e accende interesse nelle belle case-museo dell’area bergamasca per iniziativa di DimoreDesign. Ecco che tra le antiche mura entrano elementi di rottura come gli arredi dei più famosi designer italiani. Una operazione temporanea che, oltre alle visite in loco, merita un libro. In preparazione.

Ho sempre pensato al fascino dei contrasti, alla ricchezza culturale del confronto, anche quanto l’antico nutra il nuovo (ma anche i “vecchi” siano fondamentale supporto dei giovani), alle “correspondence” tra pensieri creativi con origini differenti, vicine e lontane geograficamente temporalmente culturalmente.
La bella iniziativa “Designers for Bergamo” ha messo in scena in maniera plastica e immediata quanto la bellezza si integri con altra bellezza, anche se secondo un pensiero ortodosso potrebbe sembrare non centrare per niente. Ovviamente oggi non è più vero. Le case più belle del mondo accumulano pezzi appassionati e escono dagli “stili” prefissati unendo l’antiquariato al contemporaneo, il ricordo alla sperimentazione, il design-personaggio all’arte d’avanguardia, in una sorta di collezionismo in progress che dice molto di chi lo  sceglie e lo fruisce.
Così DimoreDesign si è imbarcata in una operazione complessa e affascinante. Un pop-up colto e imprevedibile. Portare nelle dimore storiche, quasi museali, testimonianza del tempo che fu, oggetti del “tempo che è” firmati da designer e artisti contemporanei. L’estetica di Paola Navone, Alessandro Mendini, Fabio Novembre, Stefano Giovannoni, Aldo Cibic, Italo Rota, Formafantasma, e altre star si sono inserite a volte con forza, a volte con naturalezza, in questi ambienti preziosi e imponenti, quasi sacri, aggiungendovi uno sberleffo, un sorriso, un pensiero diverso.
Conosco Paola Navone da molto tempo, mi è sempre piaciuta la sua libertà di pensiero, la sua visione anarchica e sregolata del design, la sua fantasia fuori dagli schemi capace di far nascere una installazione sorprendente dai cocci delle ceramiche di una fabbrica in dismissione (Richard Ginori, Padiglione Visconti, Fuorisalone nel 2009) o dallo smembramento di regali lampadari (come ha fatto per Barovier& Toso, Superstudio Più nel 2010 e nel 2016) piuttosto chi giocare con i pesci e i pois (spesso e volentieri). 
Il suo credo è la libertà, cifra del cambiamento del gusto degli ultimi vent’anni. E spiega “Non è che puoi analizzare i cambiamenti, il vero cambiamento che oramai tutto convive e tutto può convivere sempre di più. C’è più libertà da parte di chi consuma il design, che è molto meno oblativo rispetto a prima. E’ come nell’abbigliamento, uno è più tranquillo di non porsi il problema di qual è la collezione dei prossimi sei mesi, metti insieme quel che ti pare, e questo stesso tipo di evoluzione c’è stato anche nell’arredo, non c’è più questa sorta di asservimento all’architetto o al decorateur. In questo senso la gente è più libera. E poi sono più liberi secondo me anche i progettisti che oramai schizzano un po’ in tutte le direzioni. E’ più libero il panorama perché si è aperto a creatività che una volta erano considerate inesistenti o marginali quindi l’Asia, l’Africa piuttosto che il nord dell’Europa. Il monopolio dello stile un pochino si è spezzato.”
Le affinità elettive anche nel contrasto che hanno caratterizzato le case riviste da DimoreDesign con l’inserimento di pezzi di design contemporaneo sono la dimostrazione di questa evoluzione, accompagnata dalle interviste del critico Giacinto di Pietrantonio. Sono felice di essere stata invitata a farne parte chiamata in un certo senso a fare da testimonial a una di esse. Io ho scelto Palazzo Terzi con gli interventi a sorpresa di Paola Navone, con l'artista Rosa Maria Rinaldi.

“Designers for Bergamo” appuntamento dedicato a Paola Navone e Rosa Maria Rinaldi:
https://spark.adobe.com/page/o96WJBHo6ggyR/

“Designers for Bergamo”: Paola Navone and Rosa Maria Rinaldi, Palazzo Terzi. Ph. Ezio Manciucca
“Designers for Bergamo”: Paola Navone and Rosa Maria Rinaldi, Palazzo Terzi. Ph. Ezio Manciucca
“Designers for Bergamo”: Paola Navone and Rosa Maria Rinaldi, Palazzo Terzi. Ph. Ezio Manciucca
“Designers for Bergamo”: Paola Navone and Rosa Maria Rinaldi, Palazzo Terzi. Ph. Ezio Manciucca

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