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08/01/2020 | ARTE/DUBAI

GLI ITALIANS DELL’ARTE A DUBAI

La metropoli del petrolio, dei grattacieli arditi, della finanza, dell’Expo, degli expatriat, del turismo sanitario, del deserto, del futuro e di cento altri luoghi comuni che spesso non toccano a fondo la verità nella sua interezza. 
Dubai, con Sharjah e Abu Dhabi, stanno crescendo anche come città d’arte, come punti nevralgici degli Emirati Arabi sensibili alla contemporanea creatività visual, con festival, mostre, musei, gallerie, centri espositivi, installazioni urbane, call internazionali per progetti pubblici e privati. L’arrivo nella capitale da Venezia di Ida Zilio Grandi nel ruolo di direttrice dell’Istituto Italiano di Cultura, l’apertura di Oblong Contemporary Gallery sull’isola Bluewaters con Paola Marucci, Emanuela Venturini e la Galleria Contini i nuovi incarichi di Giuseppe Moscatello come art-consultant dai molti prestigiosi impegni tra cui, dopo Sharja Abu Dhabi e Dubai, il nuovo incarico governativo per l’emirato di Ajman, l’impegno di Paolo Glisenti, Commissario Generale per l’Italia per portare a Expo 2020 testimonianze di arte e cultura italiche con il progetto visionario di due big come gli architetti Carlo Ratti e Italo Rota e la direzione di Davide Rampello, sono il segnale di una nuova sensibilità che getta ponti tra i Paesi del Golfo e il Belpaese. La galleria Oblong punta su molti artisti italiani tra cui Lorenzelli, Bombardieri, Lucchini, Fiore, Tolomeo, Arlati, Ferrari, Veneziano.




Carlo Ratti
Italo Rota
Davide Rampello
Giuseppe Moscatello

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