DUBAI VIEW: ALSERKAL AVENUE
Non c’è dubbio che il più effervescente degli
Emirati sia un laboratorio di futuro dove tutte le sfide, le tendenze, le visioni diventano realtà. Pochi visitatori, al di là dei grattacieli avveniristici, agli insediamenti urbani ipertecnologici e spettacolari, alle isole e “palme” artificiali, ne conoscono i progetti più “soft” ma non per questo meno audaci, a misura d’uomo, con un occhio all’arte e l’altro al recupero e alla sostenibilità. Molto interessante è in questo senso l’area di
Alserkal Avenue, nel district industriale di Al Quoz, un quadrilatero di vecchi magazzini di pannelli di lamiera utilizzati nel tempo per ricoverare materiali e strutture necessarie alla costruzione della città. Grazie all’illuminato intervento della famiglia Alserkal, che negli ultimi dieci anni ha immaginato e realizzato un piccolo quartiere dedicato alla creatività e alla intersezione tra i linguaggi artistici e industriali, sono stati recuperati i depositi in disuso, trasformati in ampie e sofisticate gallerie d’arte e di design, sono stati costruiti nuovi eleganti edifici con la stessa tecnica e la stessa immagine degli altri warehouses che contengono laboratori, attività culturali, ristorazione, persino un museo privato.
A marzo è stato inaugurato
Concrete, spazio multiculturale realizzato da Rem Koolhaas. Un piccolo villaggio dell’arte che attualmente si sviluppa su quasi 100.000 mq con circa cento spazi riconvertiti o nuovi, a metà strada tra il centro di Dubai, il Burj Kalifa, e l’effervescente Dubai Marina. Una operazione immobiliare e culturale che ricorda da vicino la trasformazione del Tortona District da zona post-industriale a district creativo. Trasformazione di cui proprio Superstudio è stato iniziatore e propulsore fin dal 1983.