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18/04/2022 | EDITORIALE

SUPERSTUDIO. UN CUORE SOLIDALE

Di: Gisella Borioli

Oggi è la guerra in Ucraina, con le sue mamme, nonne, bambini, sfollati a Milano e improvvisamente catapultati in una realtà completamente diversa, con solo macerie alle spalle. Ieri erano gli homeless alle prese con la pandemia cui abbiamo donato 12.000 introvabili mascherine tramite il Comune. Poi sono state le donne afghane, aiutate a liberarsi dal giogo per quanto possibile tramite la chat ledonnexledonne e la raccolta fondi al Superstudio Più. Domani saranno altre categorie svantaggiate: ragazzi autistici, donne sole, donne toccate nel corpo e nell’anima tramite le attività no profit del FlavioLucchiniArt Museum. Il mondo è continuamente ferito. Aiutarlo è diventato un dovere cui assolviamo volentieri...

Tommaso (Borioli, Ceo Superstudio Events) il giovane nipote che ormai mi affianca da qualche anno nella conduzione di Superstudio anche attraverso società derivate da lui stesso controllate, si muove col turbo verso il futuro...















Oggi è la guerra in Ucraina, con le sue mamme, nonne, bambini, sfollati a Milano e improvvisamente catapultati in una realtà completamente diversa, con solo macerie alle spalle. Ieri erano gli homeless alle prese con la pandemia cui abbiamo donato 12.000 introvabili mascherine tramite il Comune. Poi sono state le donne afghane, aiutate a liberarsi dal giogo per quanto possibile tramite la chat ledonnexledonne e la raccolta fondi al Superstudio Più. Domani saranno altre categorie svantaggiate: ragazzi autistici, donne sole, donne toccate nel corpo e nell’anima tramite le attività no profit del FlavioLucchiniArt Museum. Il mondo è continuamente ferito. Aiutarlo è diventato un dovere cui assolviamo volentieri.

Tommaso (Borioli, Ceo Superstudio Events) il giovane nipote che ormai mi affianca da qualche anno nella conduzione di Superstudio anche attraverso società derivate da lui stesso controllate, si muove col turbo verso il futuro.
Improvvisamente mi segnala di aver una nuova idea di sviluppo in testa, e ancor più improvvisamente mi avverte di avere trovato la sede ed essere già operativo. Ma come? Ecco che seguendo la linea indicata da Superstudio in tutti questi anni, cioè portare creatività e eventi anche nelle zone decentrate di Milano per aiutarle a rigenerare aree depresse o dimenticate, dopo via Forcella, dopo via Tortona, dopo via Moncucco, ha individuato in via Negrotto, alla Bovisa, il luogo per un nuovo hub Superstudio.
Tre capannoni industriali dismessi da anni, e una palazzina con gli uffici un po’ più in ordine. La progettazione, la ristrutturazione, il lavoro possono aspettare perché subito scatta l’idea: facciamo la nostra parte in questa guerra orribile e accogliamo qui le donne ucraine in fuga con i loro figli! Facciamo di tutto per rendere presto i locali accoglienti per donne e bambini che stanno arrivando con ogni mezzo, ogni giorno, ogni notte.
In una settimana le imprese che normalmente lavorano per Superstudio fanno il miracolo, imbiancano, aggiustano, collegano, montano, trasportano, rifanno bagni e docce, portano acqua, elettricità, wi-fi in una gara contro il tempo. Nadia, l’architetta russa compagna di Tommaso, organizza gli arrivi e fa da preziosa interprete. Poi scatta la solidarietà on-line: il tam-tam tra facebook, instagram, associazioni, amiche di tutti e di nessuno, amici di amici e principalmente ancora la chat donnexledonne muovono un esercito di benefattrici che ci mandano letti, mobili, suppellettili, utensili, elettrodomestici, lenzuola, coperte, giocattoli e la spesa per le prime necessità delle trenta e più persone che ospiteremo, neonati e adolescenti, mamme e “babushke”, come si presentano le nonne. Il Village di Superstudio, come lo abbiamo provvisoriamente chiamato, piano piano si riempie.
Se il lavoro nelle nostre sedi ancora soffre per la coda della pandemia che frena, per la guerra che chiude i voli e rimanda gli eventi, il cuore sorride nel vedere questi bimbi e queste donne dagli occhi azzurri, stremate, ritrovare amicizia e solidarietà nella nuova community che si sta formando, dove le accoglie la scritta amore e ogni nucleo familiare ha la sua stanza e in comune una grande improvvisata cucina, una luminosa e ampia sala da pranzo, una lavanderia, una sala giochi, persino un pronto soccorso per i tamponi e eventuali necessità. Ora scatta la fase due: con la collaborazione delle volontarie, di artisti e creativi, delle stesse donne ucraine stanno prendendo forma progetti di intrattenimento, aste, laboratori e altre iniziative che possano permettere sostegno alla vita quotidiana con raccolta fondi direttamente erogati alle nostre particolari ospiti.
Se vi ho raccontato questa storia non è solo per condividere una azione e una emozione, ma per invitare i nostri lettori, i nostri amici, i nostri clienti a raggiungerci in questa avventura solidale.

Una meravigliosa prova di solidarietà per l’Ucraina. Superstudio ringrazia chi con generosità ci ha accompagnato nel primo tratto di questo percorso: Haier per gli elettrodomestici nuovi, Country Lab per arredi nuovi da interno e esterno, Fondazione Piero Bongianino Onlus per computer e televisori e altro, IllY Caffè e Caffè Vergnano per macchine e caffè, Blanc MariClo’ per le lenzuola e i copriletti nuovi, Allegrini e Chante Clair per i prodotti per l’igiene, Biciclette Rossignoli Milano per le biciclette, Kellogg’s per i bancali di cereali, OdStore per le uova di Pasqua, Banco Alimentare per gli scatoloni di cibo, New Team per stoviglie e bancali acqua, Phoenix cooperativa sociale per i 100 kg di derrate alimentari, Proteggo per assistenza medica, Emergency per l’indispensabile aiuto quotidiano e tutte le associazioni e gli altri donatori spesso arrivati personalmente con i loro pacchi e che preferiscono restare anonimi perché gli è bastato rivedere il sorriso negli occhi di queste donne sfortunate.

Il gruppo di donne ospitato insieme ai loro bambini negli spazi di via Negrotto
Alcuni degli ospiti di fronte ad uno degli schermi presenti nella struttura, gentilmente forniti dalla Fondazione Piero Bongianino Onlus
I bambini giocano nel cortile

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