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10/06/2021 | INNOVAZIONE

ROBOT E INTELLIGENZA ARTIFICIALE: IL FUTURO DI UN MONDO NUOVO

Di: Alessia Elli

La collaborazione di Superstudio Maxi con la vicina Università IULM, con il suo vivaio di studenti internazionali e la sua produzione di idee, garantisce uno scambio di esperienze e di occasioni formative e di intrattenimento che arricchiranno ulteriormente l’offerta culturale della Barona. Una collaborazione che inizia fin dall’inaugurazione del centro, 5 settembre 2021, con la presenza di diverse iniziative a cura Iulm quali un laboratorio sull’Intelligenza Artificiale applicata alla Moda e al Design. Guido Di Fraia, Fondatore e CEO di IULM AI Lab e Pro-rettore all’Innovazione e all'Intelligenza Artificiale presso l’Università, ci racconta in che modo l'intelligenza artificiale si sta sviluppando, proponendo una riflessione sugli interrogativi etici, sociali e culturali che questo impressionante avanzamento tecnologico porta con sé.

AI - Artificial Intelligence: intanto, è corretto definirla intelligenza artificiale o è forse meglio parlare di intelligenza aumentata? Perchè? 
Quando si parla di intelligenza artificiale ci portiamo dietro una definizione ormai di mezzo secolo, per cui è certamente più corretto chiamarla intelligenza aumentata, poiché attualmente nessuna tecnologia è in grado di riprodurre effettivamente l'intelligenza umana, che è l’unica intelligenza che al momento conosciamo nell'universo. L'intelligenza aumentata è data dalle macchine che riescono infatti ad ‘aumentare’ le capacità umane cognitive, predittive e di analisi. In futuro forse potremmo cominciare davvero a parlare di intelligenza artificiale e occuparci di questa tecnologia che è tra le più ‘disruptive’, in grado di generare un cambiamento definitivo rispetto alla stessa specie umana.

A che punto dell’innovazione siamo oggi? Quanto e in quali ambiti è diffusa l’AI e verso quale direzione stiamo andando?
L’AI è diffusa in tutti gli ambiti già da ora e viene definita una tecnologia generalista. Non si può dunque circoscrivere, come ad esempio l’elettricità, ad un ambito industriale o di applicazione, ma la si trova ovunque, in qualsiasi attività degli esseri umani. Oggi siamo ad un punto che tecnicamente viene definito di ‘intelligenza artificiale o aumentata ristretta’, ovvero la macchina è in grado di eccellere nello specifico ambito di attività per cui è stata addestrata, arrivando ad essere anche più intelligente di noi, ad esempio a giocare a scacchi o a Go e battere il campione del mondo o a rilevare carcinomi mammari con un’attendibilità simile e in alcuni casi anche superiore alla nostra, ma solo ed unicamente in quello. Perciò l’AI si può definire monodirezionale e monofocalizzata. Si sta studiando per sviluppare in futuro un’intelligenza artificiale, che si potrà davvero chiamare tale, che riesca ad utilizzare le stesse capacità cognitive e applicare le stesse logiche a più ambiti diversi e su tutta una varietà di compiti da svolgere, come facciamo noi umani. Quando avremo delle macchine in grado di replicare le stesse logiche intelligenti su tutti i domini, allora si avrà un'intelligenza artificiale di livello umano.

Con l’Università IULM ha dato vita allo IULM AI LAB - ARTIFICIAL INTELLIGENCE FOR BUSINESS AND HUMANITY: in cosa consiste, come nasce e qual è il suo scopo?
Lo IULM AI LAB, diventato uno spin-off dell’Ateneo, nasce due anni fa, da un progetto che personalmente covavo da alcuni anni, con lo scopo di generare cultura dell'innovazione e con particolare riferimento all'intelligenza aumentata. Il suo obiettivo è quindi quello di aiutare il mondo delle imprese, ma anche tutte le persone della società civile, a comprendere quali sono le opportunità offerte dall'intelligenza artificiale e come questa può servire alle aziende nel mondo del marketing, della comunicazione e ottimizzazione del business. Non solo: il laboratorio è utile a tutte le persone per diventare consapevoli del fatto che questa tecnologia già esiste, si sta sviluppando in un certo modo e andrà controllata per evitare che scappi di mano a chi la sta utilizzando e gestendo, in quanto necessita di grande attenzione normativa ed etica.

La mostra ROBOT - The human project realizzata presso il MUDEC ospita varie tipologie di AI, tra cui i “Cobot”, robot che sanno riconoscere e trasmettere emozioni, connotati da una grande utilità e accettabilità sociale. Le macchine sono davvero in grado di provare emozioni o di pensare? 
Assolutamente no. Le macchine non sono in grado di provare emozioni o di pensare e non sappiamo né se né quando ne saranno capaci, una volta raggiunta l’intelligenza artificiale di livello umano. Pensare che le macchine possano ricavare da uno stimolo informazioni che le emozionino è quindi una visione antropocentrica naïf. I robot però possono davvero aiutare e trasmettere sensazioni alle persone. In quanto simulazioni, essi giocano su quei tratti come la riproduzione della conformazione del volto, la dimensione degli occhi, la riproduzione vocale, che stimolano delle risposte emotive negli esseri umani. L’AI è dunque come un film: non ci si chiede se possa emozionarsi e non è reale, ma quando vi siamo immersi è in grado di trasmetterci emozioni.

I robot sostituiranno la presenza dell’uomo nel lungo periodo? 
Questa è una domanda da un milione di dollari. In parte lo stanno già facendo: le macchine stanno sostituendo l’uomo in molti settori e ambiti lavorativi, ma non completamente. Non dobbiamo quindi pensare a robot che fanno cose al posto degli uomini in una prospettiva fantascientifica. Attualmente, siccome siamo al livello in cui l’intelligenza aumentata funziona al meglio se gestita degli esseri umani, c’è una complementarietà tra uomo e macchina. L'intelligenza artificiale inoltre porterà una grande richiesta nel mondo del lavoro e ci sarà bisogno di persone che la sappiano usare, quindi in questo momento il saldo è positivo. Poi, in quanto esseri umani, c’è la possibilità che potremmo essere sostituiti dall’AI non solo nei nostri lavori, ma più in generale come una forma di evoluzione della materia dell'universo, per cui insomma…dipende dalla prospettiva!

IULM AI Lab - ARTIFICIAL INTELLIGENCE FOR BUSINESS AND HUMANITY, progetto nato con lo scopo di generare cultura dell'innovazione e con particolare riferimento all'intelligenza aumentata.
Intelligenza aumentata data dalle macchine che riescono infatti ad ‘aumentare’ le capacità umane cognitive, predittive e di analisi.
“Cobot”, robot che sanno riconoscere e trasmettere emozioni, connotati da una grande utilità e accettabilità sociale.
Mostra ROBOT - The human project realizzata presso il Museo delle Culture di Milano MUDEC.

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