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17/06/2020 | DESIGN, PEOPLE

OGGETTI E PROGETTI: MENO FORMA PIU’ SOSTANZA

Di: Leonardo Talarico

Un giovane designer di talento, con una lunga militanza a fianco di Giulio Cappellini, garanzia di una visione aperta e consapevole sulle esigenze del design, ci regala una riflessione su come affrontare la progettazione dopo la lezione del corononavirus. I mesi del forzato lockdown ci hanno fatto capire i veri valori e forse pentire di tutti gli eccessi e le eccedenze che hanno invaso le nostre case e le nostre vite.

"Le prossime tendenze nel mondo del design non saranno di tipo stilistico ma si parlerà di consapevolezza progettuale. 
I nuovi limiti non saranno superati da nuove forme, ma avranno bisogno di nuove soluzioni.
Mentre prima il compito del designer era quello di guardare il mondo con occhi differenti ora è quello di guardarlo con occhi nuovi e per fare ciò, ritengo occorra fermarsi e studiare ciò che ci accade attorno, per poter quindi ridisegnare i nuovi scenari domestici ed allestitivi.
È estremamente riduttivo pensare che un buon progettista nel 2020 si limiterà a creare oggetti belli e funzionali; ci siamo accorti tutti da tempo -anche se qualcuno ha paura di sentirselo dire- che non ha proprio senso continuare a disegnare decine di prodotti per saturare il mercato, presentarli nelle fiere di tutto il mondo, per poi forse, metterli a catalogo con un anno di ritardo, vendendone numeri irrisori...

Un giovane designer di talento, con una lunga militanza a fianco di Giulio Cappellini, garanzia di una visione aperta e consapevole sulle esigenze del design, ci regala una riflessione su come affrontare la progettazione dopo la lezione del corononavirus. I mesi del forzato lockdown ci hanno fatto capire i veri valori e forse pentire di tutti gli eccessi e le eccedenze che hanno invaso le nostre case e le nostre vite.

"Le prossime tendenze nel mondo del design non saranno di tipo stilistico ma si parlerà di consapevolezza progettuale. 
I nuovi limiti non saranno superati da nuove forme, ma avranno bisogno di nuove soluzioni.
Mentre prima il compito del designer era quello di guardare il mondo con occhi differenti ora è quello di guardarlo con occhi nuovi e per fare ciò, ritengo occorra fermarsi e studiare ciò che ci accade attorno, per poter quindi ridisegnare i nuovi scenari domestici ed allestitivi.
È estremamente riduttivo pensare che un buon progettista nel 2020 si limiterà a creare oggetti belli e funzionali; ci siamo accorti tutti da tempo -anche se qualcuno ha paura di sentirselo dire- che non ha proprio senso continuare a disegnare decine di prodotti per saturare il mercato, presentarli nelle fiere di tutto il mondo, per poi forse, metterli a catalogo con un anno di ritardo, vendendone numeri irrisori.
L’evoluzione del designer -a parer mio-, sarà quella di “disegnare” progetti che non necessariamente assumeranno forme fisiche, bensì soluzioni e strumenti in grado di dare valore a ciò che abbiamo per far si che ci accompagni nel tempo, rendendolo oltre le mode.
Un concetto molto astratto, disegnare qualcosa che non si vede: progetti per dare valore ed evolvere.
Pensiamo ad esempio agli allestimenti: come faremo i nostri racconti? Come si racconterà una azienda? Studiando i nuovi metodi comunicativi, le nuove installazioni ibride tra digitale e reale magari, sicuramente accelerando il processo di digitalizzazione come mezzo di condivisione..
Produrre meno e meglio, ma soprattutto in modo etico e nel rispetto del pianeta che ci accoglie, per non superare un problema e poi trovarcene un altro.
È per questo che è sbagliato parlare di tendenze nel design a parer mio, ma è più corretto parlare di “visioni stilistiche e filoni di pensiero”. Io per esempio, perseguo quello della purezza e dell’essenzialità poichè sono convinto che i grandi progetti nascono dalle piccole intuizioni, da reinterpretare in maniera estremamente personale.
Nel design si guarda con occhi malinconici al passato e ai grandi maestri, cercando di replicarli, invece, ritengo che oggi le aziende apriranno la porta soltanto a coloro porteranno soluzioni in grado di evolvere e dare nuovi contributi".

Leonardo Talarico

"Stems", Leonardo Talarico for Cappellini
"Vizio" Leonardo Talarico for Living Divani
HTLT 101 Leonardo Talarico with Henry Timi
"Minima" Leonardo Talarico for Up To You Anthology

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