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02/01/2023 | LIBRI

NIKA ZUPANC: DESIGN IN ROSA SENZA PREGIUDIZI

Di: Gisella Borioli

Con il suo libro recentemente edito da Rizzoli, Nika Zupanc, slovena, una delle designer più interessanti dell’ultimo decennio, ha consacrato un percorso imprevedibile ma coerente con il suo essere donna, trasformando in icone i pregiudizi maschili e i simboli della femminilità. Che per lei fa rima con libertà. Bellissima e orgogliosamente femminile, si è cimentata con gli oggetti comuni trattandoli in rosa, decorandoli con fiocchi, cuori, fiori, smerli, e altre ironiche  frivolezze mantenendo costante il rigore del design in un ossimoro continuo.  Il libro “Nika Zupanc: Breaking The Rules” racconta la sua folgorante carriera e la sua visione eclettica e gentilmente provocatoria. Superstudio ha assistito al suo debutto durante le Design Week del 2009 e del 2010 accogliendola nelle sue Doll House con le eleganti e sorprendenti collezioni che le contenevano. Lo stralcio dell’intervista che segue (pubblicata sul libro da noi edito “Design Super Show”) era già uno stimolante invito a seguire il suo percorso. Il seguito della storia è nelle migliori librerie

Quale è la base del tuo progetto?

Nel mio lavoro tendo a trattare soggetti e temi iconici, relegati ormai alla mediocrità e alla noia, per discutere il ruolo costruttivo della donna nella società moderna attraverso chiare e riconoscibili caratteristiche. Design, temi e soggetti prescelti vogliono scardinare i limiti estetici correnti per introdurre nuovi codici visivi, reinventare significati preesistenti o definiti in passato. Ripensare concetti come nuove tecnologie, nuove frontiere dell’ingegneria, simboli, metafore,modi di pensare consolidati per dar loro nuovo significato, una lettura nuova capace di contrastare quanto fatto fino ad ora. Più precisamente trovo stimolante misurarmi con archetipi femminili eclettici,
soprattutto quando sono riconosciuti come ingenui e frivoli e farne parametri da rielaborare all’interno dei miei lavori, mantenendo un atteggiamento riservato, a volte quasi doloroso. Il progetto si basa proprio su questo concetto. In modo molto semplice ho proposto The Doll House, ispirandomi alle eroine della letteratura femminile e affermando a gran voce una selezione variegata di oggetti al tempo stesso eleganti, sensibili e sobri. Crisi economica globale, trend, sostenibilità, ricerca e nuovi mercati… Personalmente penso che, come designer e produttori, non siamo costretti a realizzare tutte le idee o i progetti che abbiamo in mente. Penso sia molto più responsabile per la nostra società e noi stessi cercare di realizzare solo pochi pezzi, capaci di essere realmente innovativi, sensibili alla cultura e all’impatto ambientale. Credo negli oggetti che sappiano giocare un ruolo cardine nello strutturare l’identità creativa di una designer e dunque capaci di sopravvivere molto più di qualche stagione ma diventare intramontabili anche per le generazioni a venire. Modesty

The Doll House
Lolita Lamp prodotta da Moooi nel 2008
Modesty Bench del 2010
la designer slovena Nika Zupanc

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