Una inaugurazione e un progetto. Nel Tortona District, a Milano, si guarda al futuro. Grazie anche a Luxottica e ad Armani.
Chi ricorda come era via Tortona dall’incrocio in quella che ora è la Piazza della Culture con via Bergognone fino alla circonvallazione esterna, sa che la sua fisonomia e le sue funzioni sono completamente cambiate. Tutto è iniziato da Superstudio che, con i suoi due hub, il Superstudio 13 di via Forcella, fin dal 1983, e il Superstudio Più di via Tortona, dal 2000, ha richiamato in zona i mondi della moda, del design, dell’arte, della comunicazione, che hanno via via occupato laboratori e fabbriche dismesse, compreso il grande palazzo delle Poste (ora Deloitte) e l’ex-Ansaldo (ora Base). Lo stesso centro culturale polivalente Base ha iniziato la sua trasformazione anche grazie all’intervento di Gisella Borioli, all’epoca membro del Comitato Strategico di Milano, istituito dal sindaco Letizia Moratti, che suggerì e seguì l’inizio del passaggio alla nuova funzione della stecca Ansaldo su strada da dedicarsi alla creatività.
Il progetto del Mudec, il Museo delle Culture, completato nel 2015, è del 2000, lo stesso anno della apertura di Superstudio Più con i suoi numerosi padiglioni in quella che era la General Electric.
Oggi accogliamo con soddisfazione il completamento della modernizzazione di via Tortona con l’arrivo della bellissima e grande sede di Luxottica, completamente in vetro nero ma che della fabbrica mantiene la struttura architettonica esterna.
Anche Armani, altro grande protagonista della rivalutazione della zona con il rifacimento dell’intero viale antistante alle sue sedi su via Bergognone, L’Armani Teatro e l’Armani/Silos, museo e base di parte delle sue attività, amplia la sua presenza acquisendo il palazzo rosso sulla piazza occupato da Deloitte che, presumibilmente, rosso non sarà più e...chissà che altro.
Via Tortona è una via che si è meritata di diventare il simbolo di una intera zona: il Tortona (fashion and design) District, case history studiato nelle università ed esempio per altre città del mondo, non si ferma qui. Il futuro trasferimento dei laboratori de La Scala in via Rubattino aprirà infatti a nuovi insediamenti e possibilità.
Di tutto ciò Superstudio non può che essere soddisfatto: siamo stati noi a intuire le potenzialità di un quartiere post-industriale in via di dismissione e ad investirvi per primi portandovi la creatività 40 anni fa!