L’Università Iulm di Milano, specializzata in Lingue Comunicazione Markenting, lancia una nuova laurea in A.I. ed organizza un interessantissimo convegno in rete che cerca di fare chiarezza su come l’Intelligenza Artificiale non sia più una prospettiva fantasy ma una realtà già ben radicata nella società e che cambierà ( in meglio) il mondo che verrà.
“Ma le macchine possono davvero pensare?”
Cercando di dare una risposta chiara e esaustiva a questo interrogativo si è chiusa venerdì 5 febbraio Umania, la tre giorni organizzata da IULM sul tema dell'intelligenza artificiale.
Un evento di grande portata, il più importante in Italia, con l'adesione di oltre 1200 profili collegati, sul cui palcoscenico digitale si sono alternati top speaker di altissimo livello che hanno evidenziato tutti gli aspetti di questa tecnologia ancora poco conosciuta.
In realtà, come è stato spiegato, l'intelligenza artificiale è già piuttosto presente in molte applicazioni di uso quotidiano, dalla neurochirurgia al marketing alle grandi opere edili: è stato fatto un paragone, per sottolineare quanto decisivo ne sia l'apporto, con l'elettricità! Il progresso che si ottiene in qualsiasi campo si applichi è esponenziale.
Un apporto fondamentale è, ad esempio nei servizi e nel marketing, alla luce dei prossimi cambiamenti in termini di privacy: tra poco meno di due anni scomparirà la possibilità di utilizzare i "cookies" per determinare la profilazione dei vari target di potenziali clienti e interi sistemi di promozione basati su questi dati si troveranno in un totale black out. Ecco che le varie applicazioni già esistenti di A.I. consentiranno di sviluppare delle simulazioni sui mercati ricostruendo le informazioni per supplire all'impossibilità di raccogliere dati.
L’ altra domanda inevitabile al centro del workshop è quindi: "L'essere umano diverrà obsoleto?" Certamente no, è stata la risposta unanime degli esperti: la valutazione corrente stima che nei prossimi anni grazie all'utilizzo dell'intelligenza artificiale verranno creati 130 milioni di nuovi posti di lavoro, ma soprattutto l'intelligenza artificiale, per la sua intrinseca natura, sarà sempre al servizio dell'uomo.