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06/08/2020 | DESIGN

IL DESIGN DI RO VA IN VACANZA

Di: Gisella Borioli

La Passeggiata di Porto Cervo da qualche anno ha un punto focale che ha portato una luce di originalità tra le lussuose e un po' scontate griffe globali che la punteggiano. Il negozio di Rossana Orlandi, talent-scout nota per le sue scelte di oggetti eccentrici  limited edition in bilico tra arte e design, d’estate fa il bis nel porticciolo sardo del successo di quello di Milano, collocato a breve distanza da Superstudio. E contemporaneamente sperimenta il Design democratico con una nuova imprevista collaborazione…

In una estate che parte a rilento ogni segnale di vitalità diventa un simbolo di ripresa: del commercio, dell’ospitalità, del divertimento. Così vedere un furgone scaricare nuovi pezzi di design, lampade e piatti, arredi e complementi fuori dall’ordinario, tutti desiderabili, diventa un avvenimento, anche nella piazzetta dai muri dipinti che ospita la galleria su tre piani di Rossana Orlandi. Lei è lì, biancovestita, che dirige con decisione le operazioni come fosse in piena design week...

La Passeggiata di Porto Cervo da qualche anno ha un punto focale che ha portato una luce di originalità tra le lussuose e un po' scontate griffe globali che la punteggiano. Il negozio di Rossana Orlandi, talent-scout nota per le sue scelte di oggetti eccentrici  limited edition in bilico tra arte e design, d’estate fa il bis nel porticciolo sardo del successo di quello di Milano, collocato a breve distanza da Superstudio. E contemporaneamente sperimenta il Design democratico con una nuova imprevista collaborazione…

In una estate che parte a rilento ogni segnale di vitalità diventa un simbolo di ripresa: del commercio, dell’ospitalità, del divertimento. Così vedere un furgone scaricare nuovi pezzi di design, lampade e piatti, arredi e complementi fuori dall’ordinario, tutti desiderabili, diventa un avvenimento anche nella piazzetta dai muri dipinti che ospita la galleria su tre piani di Rossana Orlandi. Lei è lì, biancovestita, che dirige con decisione le operazioni come fosse in piena design week. 
Nessuna paura del post-coronavirus, della attesa nuova normalità, del calo di presenze danarose quale americani, arabi, russi che trascorrevano qui le vacanze nelle loro belle case o sui loro mega yacht che ora sembrano decimati? Risponde con un sorriso:
“Forse poteva andare peggio, vedremo. La pandemia non ha portato solo cose cattive. La gente ha riscoperto il piacere di stare a casa, di avere più confort e più bellezza, di prendersi cura dei suoi ambienti e immettervi delle novità che facciano sentire al meglio. L’interesse si sta risvegliando, il pubblico entra sempre più numeroso”. In che modo sceglie Rossana i suoi arredi così fuori dall’ordinario, e soprattutto cosa devono avere per far scattare il desiderio? “Empatia. Scelgo pezzi empatici, che sappiano raccontare delle storie, entrare in relazione col cliente. Privilegio i pezzi unici, le piccole serie, il lavoro artigianale. Cerco e trovo “autori” interessanti in tutt’Italia persino per la collaborazione con Esselunga che con un apposito catalogo-premi ora democraticamente propone oggetti particolari scelti da me.”

Il negozio-galleria Rossana Orlandi a Porto Cervo
La piazzetta antistante il negozio Orlandi di Porto Cervo
Vetri e luci all’interno del negozio.
Armadio realizzato con etichette e scatolette.

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