Otto storie, otto progetti, otto donne. “I Fiori della Materia” è la mostra collettiva parte del palinsesto di Superstudio “Nelle Mani delle Donne” che unisce designer professioniste attente alle materie e alla loro lavorazione. Un approfondimento verso la loro ricerca, passione e forza creativa ma anche le scelte, i percorsi e le sfide che nella vita hanno affrontato. In mostra fino al 29 ottobre per scoprire la creatività femminile, tra opere non convenzionali e racconti inediti.
Focus on Paola Navone.
“Il fil rouge del mio lavoro: curiosità, e voglia di guardare sempre al prossimo giorno, mai a quello che è finito. I progetti a cui sono più affezionata sono quelli che non sono terminati, perché appena finiscono per me si chiude una sorta di periodo, un’avventura, un viaggio. Non c’è mai fine alla curiosità, alla ricerca del diverso: nel senso che è veramente una specie di caccia al tesoro e questo tesoro sai che alla fine è da qualche parte”.
Torinese di origine e milanese di adozione, Paola Navone si laurea in architettura nel 1973 e a cavallo degli anni 70 e 80 partecipa al gruppo Alchimia con Alessandro Mendini, Ettore Sottsass e Andrea Branzi. Dove respira quella rivoluzione che mettendo le basi del post-modern, apre le porte al design libertario della contemporaneità. Comincia così la storia di una delle designer italiane più in vista in campo internazionale, fuori dagli schemi di vita e di lavoro. Eclettica, curiosa, visionaria, pratica, generosa, open mind, mai banale, femminile nel senso migliore del termine. Ama i colori del Sud del mondo, i viaggi, le tradizioni quanto le soluzioni innovative e inaspettate. È architetto, designer, art director, interior designer. Una esperienza a 360° nel mondo del design, la sua, coronata da successi e premi internazionali. Ogni suo progetto racconta mille storie, mette insieme il passato il presente il futuro e quello che nessuno può immaginare. Tira fuori l’emozione dai cocci recuperati con curiosità, la meraviglia dai mixage tra elementi contrastanti, la poesia coinvolgendo artisti e artigiani che mai si sarebbero incontrati, la fantasia dall’uso disinvolto di pattern texture colori e materiali armonicamente stonati. Le sue case sono spettacolari, i suoi hotel stupefacenti, i suoi negozi coinvolgenti. I suoi eventi, indimenticabili. Premi in tutto il mondo, mostre altrettanto. Per lei, fin da quando era bambina, il design è sempre stato un melting-pot di idee, ispirazioni, ricordi, giochi... Per lei, fin da quando era bambina, il design è sempre stato “come una frittata: ai funghi o alle zucchine, basta che sia buona”.