Otto storie, otto progetti, otto donne. “I Fiori della Materia” è la mostra collettiva parte del palinsesto di Superstudio “Nelle Mani delle Donne” che unisce designer professioniste attente alle materie e alla loro lavorazione. Un approfondimento verso la loro ricerca, passione e forza creativa ma anche le scelte, i percorsi e le sfide che nella vita hanno affrontato. In mostra fino al 29 ottobre per scoprire la creatività femminile, tra opere non convenzionali e racconti inediti.
Focus on Isabella Angelantoni Geiger.
“ Sono nata a Milano 55 anni fa e dopo aver vagabondato per anni, nel 2014, sono tornata nella mia amata città; qui risiedo attualmente con i miei tre meravigliosi figli. La mia attitudine al disegno e la sorte, aiutata in questo dalla volontà di mia madre, mi ha portato a studiare in un liceo artistico milanese, dove mi sono diplomata nel 1983. Da lì il passo è stato breve verso il Politecnico di Milano; mi sono laureata presso la Facoltà di Architettura, con una tesi in progettazione urbana, relatore il professor Belgiojoso. Ho lavorato nel suo studio per alcuni anni. L’atmosfera in via dei Chiostri era ancora impregnata degli insegnamenti di E.N.Rogers, uno dei fondatori dello studio, che sosteneva, parlando del mestiere di architetto: "… che il nostro metodo è nel cercare di cogliere la realtà più profonda e di tradurla negli atti poetici." L’architettura e la scultura, per motivi di affinità hanno sempre intrattenuto un dialogo tra loro; il tempo e lo spazio sono gli elementi che le portano a convergere. È qui che io ho trovato il mio ‘posto nel mondo’: un luogo a metà strada tra scultura e architettura. La mia storia è infatti un susseguirsi di luoghi, città e paesi; di spazi sconosciuti e lontani che ho addomesticato, proprio nel tentativo di renderli spazi domestici. In seguito il trasferimento in un paese extra-europeo mi ha reso difficile, se non impossibile, la professione. Non potendo più praticare il mio lavoro, ho convogliato le mie energie, oltre che nella crescita dei miei figli, nella mia primaria, e mai sopita, passione che è il disegno. A questo ho affiancato in quegli anni, in Arabia Saudita, la realizzazione di opere tessili. Ormai la scultura ha preso il sopravvento su tutto il resto. Mi sono appena iscritta all’Accademia di Brera: bisogna andare alla fonte per rigenerarsi. ”