Otto storie, otto progetti, otto donne. “I Fiori della Materia” è la mostra collettiva parte del palinsesto di Superstudio “Nelle Mani delle Donne” che unisce designer professioniste attente alle materie e alla loro lavorazione. Un approfondimento verso la loro ricerca, passione e forza creativa ma anche le scelte, i percorsi e le sfide che nella vita hanno affrontato. In mostra fino al 29 ottobre per scoprire la creatività femminile, tra opere non convenzionali e racconti inediti. Focus on Ilaria Marelli.
“Ora che ci rifletto... il 'mettere le mani in pasta' come accade nella produzione delle opere in esposizione, è forse un legame con mia mamma, che ho perso da ragazzina, che mi ha trasmesso il piacere di fare piccole cose pratiche (mentre senz’altro il papà era l’uomo del piacere della cultura)”. Ilaria Marelli, è architetto designer e lecturer al Politecnico di Milano. L’ho conosciuta, poco più che ragazzina, appena laureata, quando è venuta al Superstudio con quel talent-scout di Giulio Cappellini, che l’ha voluta accanto nella sua prima esposizione qui. L’ho ritrovata, poco dopo, come una delle vincitrici del premio Milano Donna che ho ideato per il Comune su richiesta di Letizia Moratti, allora nostro sindaco-donna di Milano. Ora è una professionista affermata in ampie aree di creatività: art direction, product design, interior e exhibit design per aziende internazionali per cui interpreta l’identità del marchio attraverso coinvolgenti percorsi narrativi. Vent’anni dopo il nostro primo incontro disegna prodotti e collezioni per brand importanti come Foscarini, Tivoli Audio, Como Audio, Cappellini, Nemo, Fiam, Zanotta… ma progetta anche pezzi unici per mostre internazionali. E da lì spazia in collaborazioni a più ampio spettro come l’art direction di alcune sezioni espositive di Pitti Immagine, ideando allestimenti per le principali fiere di design internazionali. La moda la intriga come molte altre cose e l’ho voluta recentemente in MyOwnGallery per la mostra My Fashion Week, ricerca in immagini e video di abito sculturali che tenevano, con arte, la “distanza sociale”. Interessata agli aspetti socioculturali della progettazione, ha anche promosso il primo progetto sul cohousing in Italia, è stata Professore incaricato di Design per l’Innovazione presso il Politecnico di Milano. Quella giovane vivace architetta sconosciuta nel frattempo ha incamerato altri riconoscimenti come l’Alumni Polimi Award nel 2015, e la menzione d’onore al premio Grandesign Etico nel 2019. Ma il premio più bello glielo ha dato la vita nove anni fa e si chiama Orlando.