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05/03/2021 | ARTE

DIGITAL MOURNING: LE INTERAZIONI INVISIBILI

Di: Carlota Calvi

L’artista franco-algerino Neïl Beloufa in mostra a Milano con “Digital Mourning” a cura di Roberta Tenconi. Dopo Trisha Baga e Daniel Steegmann Mangrané continua il percorso di ricerca iniziato da Pirelli HangarBicocca tra gli aspetti inediti dell’arte video e digital, tracciando le fila del contemporaneo attraverso artisti che hanno fatto dei dispositivi all’avanguardia la propria forma di riflessione e sperimentazione.

Nel 2014 l’arte aveva già previsto lo scoppio di una Pandemia e la risposta digitale dell’uomo, con un’opera/serie TV. Così ci accoglie Neïl Beloufa alla sua prima monografica in Italia, con l’installazione interattiva Screen Talk che apre la mostra e invita il pubblico a scegliere quale episodio premonitore guardare nel maxi schermo davanti a lui.
Interessato al mondo del web, dei social media, all’estetica da video game e ai format da reality tv, Beloufa è un rigattiere digitale capace di creare installazioni tecnologicamente complesse dove emergono le dinamiche di comunicazione e relazionali attuali. Utilizzando infatti un vocabolario tipico dell’era dell’informazione digitale ne mette in mostra i suoi stessi paradossi, convenzioni e abitudini.
Ma anche fumo, luci psichedeliche, mirror ball, video games e giostre digitali, lo spazio in cui l’artista lavora si anima, ha un corpo e ci richiede una partecipazione, volendo attivare ogni spettatore-user al gesto oltre che al pensiero. Una grande chat tridimensionale è quella allestita tra le navate dell’hangar, sullo sfondo dei resti di un suo set cinematografico, dove tre voci narranti “host” accompagnano lo spettatore all’interno di un percorso che ritrova l’artista dagli esordi (Kempinski, 2007) fino alle ultime installazioni site specific. Effettivamente tre spiriti guida conducono il gioco in mostra, organizzando e disorganizzando l’esperienza, simulando ipotetiche figure autoritarie sommesse, alla stregua degli algoritmi su Internet. 
L’esposizione costante all’interazione digitale e con il digitale in scena è tale da rendere impossibile un altro Doomscrolling. Ed è questo ciò che auspica l’autore; una presa di coscienza tra l’essenzialità delle opere che riproducono ogni nostro gesto quotidiano, decontestualizzato, forzato, fino ad aprire il varco del pensiero critico e consapevole. Hic et Nunc nella riproducibilità digitale, un’opera d’arte da completare con la fruizione, e se ci si annoia basta fare una foto, seguire le istruzioni di Beloufa e postarla su Instagram, rigorosamente taggando.
Una monografica dove l’artista ha voluto realizzare un affresco del mondo contemporaneo, dove il digitale scandisce le interazioni umane senza volerle però eliminare, anzi imprescindibili, come riecheggia nell’ultima opera in mostra “La morale de l’histoire”. Così alla domanda sul prossimo progetto a cui vorrà dedicarsi risponde “i miei figli…”.

A questo link l’opera realizzata dall’artista per il progetto museale 2020 Screen Talk, dove è possibile giocare come in un videogame online.

Neïl Beloufa “Digital Mourning” a cura di Roberta Tenconi, in mostra a Pirelli HangarBicocca fino al 18 Luglio 2021.

Screen Talk, progetto sperimentale di produzione e distribuzione online della mini-serie pandemica basata sul video Home is Whenever I’m With You di Beloufa del 2014. Foto Agostino Osio
Caratterizzato dal colore blu e da alcuni simboli, l’host A cerca di sedurre il visitatore presentando le sue opere preferite in mostra. Foto Agostino Osio
La morale de l’histoire, installazione immersiva e narrazione tecno-fiabesca, 2019. Foto Agostino Osio
Global Agreement, installazioni scultoree che ricordano le panche e gli attrezzi di una palestra, mostrano numerose interviste a donne e uomini appartenenti a eserciti di tutto il mondo, (2018). Foto Agostino Osio

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