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01/12/2017 | EDITORIALE, EVENTI

CULTURA UGUALE FUTURO

Di: Gisella Borioli
7 dicembre 2017: il primo giorno del primo anno dedicato alla Cultura Europea ha preso il via proprio al Superstudio Più, onorato di essere partecipe di un così importante evento che, in un certo senso, riconosce anche il suo ruolo chiave nel panorama culturale della città. A discutere del futuro dell’Europa dal punto di vista del suo immenso patrimonio di opere d’arte e d’ingegno che non ha pari in nessun paese o unione di paesi al mondo si è dato appuntamento un “parterre de roi” di ministri e rappresentanti di istituzioni italiane e estere. L’ European Culture Forum 2017 ha avuto moltissimi relatori convinti e appassionati come il Presidente della Commissione Europea Jean-Claude Juncker e Antonio Tajani Presidente del Parlamento Europeo e ancora Dario Franceschini Ministro italiano dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, Tibor Navracsics Commissario Europeo per l’Educazione e la Cultura, Giuseppe Sala Sindaco di Milano, Silvia Costa Membro del Parlamento Europeo, Małgorzata omilanowska ex Ministro della Cultura della Polonia, Indrek Saar Ministro della Cultura dell’Estonia, Csilla Hegedüs Vice Primo Ministro e ex Ministro della Cultura della Romania, Filippo Del corno Assessore alla Cultura di Milano e moltissime altre personalità che hanno portato i loro progetti e le loro speranze.

La brillante conduzione di Hannah Conway, compositrice e presentatrice e di Norman Jardine, Capo della Comunicazione e Risorse Umane della Commissione Europea hanno reso gli incontri oltre che interessanti anche empatici e emotivi. Con pause di divertimento come gli interventi dei giovani volontari e il ballo collettivo finale. La cultura come strumento di conoscenza, di pace, di integrazione, di creatività, di sviluppo, di coscienza civica da apprendere fin dalle scuole dell’infanzia, sono stati alcuni dei molti temi toccati che hanno scaldato il pubblico di specialisti, intervenuti con numerose domande e proposte. Per il Presidente Tajani “Dobbiamo riscoprire la nostra identità e le ragioni per stare insieme. Non dobbiamo avere paura di essere europei”. “L’investimento in cultura è la scelta da cui passa il futuro dell’Europa nei prossimi anni” ha sottolineato il Ministro Franceschini.

Heritage futuro” è infatti il concetto ripetuto da molti altri, invocando maggior impegno, investimenti, competenze da parte dei politici e delle istituzioni per salvaguardare il patrimonio storico e valorizzare le nuove opere e le nuove tecnologie di tutti i paesi dell’Unione Europea che, insieme, possono diventare la maggior attrazione turistica e culturale del mondo. A questo proposito in una sala a parte una sessione di 24 ore non stop era aperta per un Global Game Jam che portasse inediti risultati di creatività con brevissimi video Gif. Intermezzi culturali con la performance del ballerino-acrobata Yoann Bourgeois su musica di Philip Glass e l’esibizione del gruppo di perfomers persiani Kimia Ghorbani’s Folk Quintet. Nel secondo giorno testimonianze proposte e focus su esperienze progetti e cooperazioni di hub culturali europei. Un accenno alla storia di Superstudio e alla sua attività di promotore culturale fin dagli esordi è stato fatto, spontaneamente, sul palco dalla conduttrice Hannah Conway. Quale migliore chiusura per due giorni di grande spessore e impegno?

Beppe Sala
Dario Franceschini

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