COME UN MUSEO TEMPORANEO
L’ambizione della prima ora, fin dal lontano 2000, di presentare le novità per la casa e gli ambienti in modo non convenzionale, che lasciasse spazio all’emozione e alla cultura, ha portato negli anni al Superstudio mise-en-scène sempre più sensazionali che hanno indicato la via per un nuovo modo di esporre il design.
Superdesign Show, fedele alla sua impostazione di sempre ma in continua evoluzione, con l’edizione di aprile 2019 ancora una volta ha stupito con le sue installazioni museali. La danza tra ballerina luci e quattro totem-robot che dialogavano e si muovevano tra loro in perfetta sincronia di
Lexus. La torre di
Matteo Thun per
3M, un obelisco che fuori rifletteva il cielo, e dentro incantava con un volo di farfalle luminose. L’immensa sala in bianconero della Corea dove la tradizione e la modernità si rincorrevano in un gioco di contrasti. Poi i grandi petali di legno che fluttuavano nel vuoto di
Sumitomo, accompagnati da sette filosofici perché. E le campanelle dorate e gli oggetti minimi di
Koizumiya capaci di trasmettere suoni e armonie. La lunga murata di strisce di marmo italiano bianco o nero, con videowall al centro, di Pietra Naturale Autentica che richiamava le architetture di
Mario Botta a
Fusio. E altre meraviglie dove la tecnologia diventava umana.