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31/03/2021 | MODA

UNO SGUARDO NEL FUTURO

Di: Gisella Borioli

Serpeggia discreta la moda tra i viali del design. Da alcuni considerata un minus, da altri un plus. Infischiandosene dei giudizi, la moda con i suoi trend si insinua tra le scelte dell’abitare, tra i colori delle superfici, tra le texture dei rivestimenti, tra gli interventi sulle forme.
Moda e design affrontano insieme evoluzioni e cambiamenti del mercato adeguandosi alle nuove necessità che il 2020 ha messo ancora più in evidenza. Il Fashion risponde così.

TECNOLOGICAMENTE MODA
L’accelerazione della tecnologia si appresta a condizionare, stravolgendolo, il prossimo millennio anche per quanto riguarda la moda. In questo i tessuti svolgeranno un ruolo di primo piano. Tra le applicazioni tecnologiche in grado di rendere i prodotti tessili più funzionali, troviamo gli enzimi che, grazie alla loro natura organica, non generano alcun residuo o prodotto secondario tossico offrendo una valida alternativa alle sostanze chimiche pericolose utilizzate durante le fasi di finissaggio dei tessuti, i materiali a cambiamento di fase, ideali per i guanti e le calzature sportive perché capaci di regolare automaticamente la temperatura corporea assorbendo il calore del corpo e rilasciandolo nell’ambiente esterno più freddo. Poi ci sono quelli che integrano sistemi elettrici, sensori, LED in grado di captare e reagire a impulsi e condizioni ambientali esterni e fibre ottiche tessute insieme al materiale che creano aree luminose per la massima visibilità durante le ore notturne. Altre innovazioni riguardano pannelli fotovoltaici integrati nel capo che permettono di ricaricare smartphone e piccoli dispositivi elettronici ovunque e in qualsiasi momento. Nella presentazione di Worth a Superdesign 2019 i ricercatori di tutta Europa hanno avanzato le loro avveniristiche proposte.
CIRCOLARMENTE MODA
La corsa al consumo ha intasato gli armadi e creato scompensi nel mercato e nella creazione. Si fa tanto parlare di “economia circolare” che finalmente eviti l’esagerato usa-e-getta e porti a un risparmio energetico e di risorse, che ecco che c’è chi, anche nella moda, si sintonizza sulla nuova esigenza. Se il vintage non è una novità, ma anche un modo un po’ snob di rendere omaggio a tendenze che hanno segnato il costume sentendosi fuori dal coro, altri esperimenti di riciclo per ricondizionare, portandoli a nuova vita, capi dismessi recuperati e rigenerati sono in atto. Il movimento internazionale Fashion Revolution con il tracciamento dei capi invece combatte le produzioni non etiche da tutti i punti di vista.
CONSAPEVOLMENTE MODA
La politica si è finalmente occupata di moda al G7 del 2019 voluto dal Presidente francese Emmanuel Macron e presieduto da Henri Pinault, CEO di Kering. Trentadue aziende di moda che sottoscrivono il Fashion Pact all’ultimo G7 sono certamente un segnale importante per la coscienza collettiva e la salvaguardia del pianeta. Con l’obiettivo di rivedere i processi produttivi e diminuire l’impatto di una delle industrie più inquinanti al mondo i patti dell’accordo riguardano il clima, la biodiversità e gli oceani. E cioè: contrastare il riscaldamento globale attraverso un piano per azzerare le emissioni di gas serra entro il 2050, ripristinare la biodiversità con iniziative concrete come la riduzione graduale della plastica monouso. Pensa al risparmio del consumo dell’acqua, altra risorsa gravemente in pericolo, Ralph Lauren, con il progetto Color on Demand. Consapevole del tasso di inquinamento dell’acqua di scarto delle tinture del cotone punta infatti a una riduzione del 20% del suo consumo, degli additivi chimici, del tempo e dell’energia impiegati nel processo di tintura.
VIRTUALMENTE MODA
Già scegliamo i vestiti firmati sul computer, li compriamo con un clic, tracciamo la consegna sull’iPhone. Poi vediamo le sfilate in streaming, scopriamo le tendenze su Instagram, ci passiamo informazioni su WhatsApp, ci facciamo influenzare dai social. Rinunciando al piacere dello shopping fisico, gratificante e terapeutico, che è anche una occasione di socialità. Con il 2020 i negozi si “raffreddano”, proibito avvicinarsi, toccare, provare, scambiare, concludere in contanti e se ciò avviene è pronta la sanificazione come si fosse diventati improvvisamente infetti.Da qui il boom ancora più stratosferico dell’ecommerce, la possibilità di “toccare” con apposita app i tessuti sfiorando lo schermo, di trovare la giusta taglia con uno scanner digitale, di provarsi l’abito materializzato sulla nostra figura e rimandato dal device, di prenotarlo provarlo e anche restituirlo comodamente dal divano di casa. E i negozi?Moda lusso e design si stanno già organizzando per riscrivere il loro futuro.

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