Cercavo un tema forte, provocatorio, ottimista, che potesse aprire orizzonti più sereni e propositivi di quelli che ci arrivano ogni giorno sulle guerre e gli orrori che ci circondano. Squarciare le nebbie della distruzione per aprire gli occhi e la mente su progetti di ricostruzione, di speranza, di ricerca, di... felicità.
Ecco, Fe-li-ci-tà.
Questa parola mi è sembrata la sintesi perfetta per invitare progettisti - architetti, artisti, operatori del settore e tutta l'effervescente fauna creativa e tecnologica che ogni anno si riunisce per far nascere il nostro seguitissimo evento - a pensare ad evidenziare la piccola o grande parte di gioia, di piacere, di progresso, di benessere, di crescita, di inclusione, di passione, di bellezza, di amore, cioè in una parola di felicità, insita in ogni presentazione o installazione.
Non nego che in prima battuta qualche probabile espositore è rimasto basito, bloccato davanti a un termine tanto inusuale nel contesto. Ma la maggior parte ha accolto con entusiasmo la proposta, l'ha fatta propria, ne ha colto lo stimolo a vedere le cose in modo diverso, oltre l'uso fisico, direi soprattutto mentale.
A dare maggior peso a questa scelta tematica abbiamo coinvolto ancora una volta Daniele Cima, il graphic artist che già il pubblico di Superdesign Show conosce grazie alla scioccante mostra "Perchè No?" che nell'edizione 2024 spronava design e creativi a cimentarsi su terreni sconosciuti.
Felicità ora è diventata un segno grafico, di più: un'opera unica in cui ognuna delle otto lettere è una espressione artistica studiata dal suo autore in una palette di colori particolari, tanto che tutte insieme meriterebbero di essere esposte come quadri in una mostra sul design del lettering quando diventa arte.
Superdesign Show 2025 coincide con il venticinquesimo anniversario di quella prima volta, nell'aprile del 2000, quando nel neonato Superstudio Più di via Tortona, unito allo storico e vicino Superstudio 13 di via Forcella (1983) è partita l'idea del quartiere espositivo diffuso, dove il Fuorisalone avrebbe potuto svilupparsi a partire dalle fabbriche e dai laboratori dismessi di questa zona periferica di Milano e con l'idea di base allora visionaria "meno fiera e più museo".
Un compleanno che merita una edizione speciale con una visione forte e stimolante e lo spazio per valorizzarne i progetti, per gli operatori e per i visitatori. Ed è quello che stiamo preparando, con l'organizzazione flessibile e ferrea delle nostre architette: Laura Vella, Superdesign Show Project Manager, Gabriella Orefice, Production Manager & Exhibit Designer, Marta Beretta, Production Assistant & Exhibit Designer, l'art direction creativa di Giulio Cappellini, e il mio contributo a tutto tondo.
Felicità al Superdesign Show 2025 avrà molti aspetti, si esprimerà in molti modi, attingerà alla maestria di grandi nomi e al talento di giovani esploratori, farà sue le esigenze di arredo, di complementi, di materiali, di architettura, di decorazione, di arte, di inclusione che tendono a regalare a tutti momenti sereni.
A proposito, Zaha Hadid ci ha lasciato un pensiero "Penso che la gente voglia sentirsi bene in uno spazio...Da un lato si tratta di un riparo, dall’altro si tratta anche di un piacere." E di rimando Naoto Fukasawa "L’obiettivo principale è rendere felici le persone. Ma anche di felicità nel creare felicità." Per chiudere con Luis Barragán "Ogni opera di architettura che non esprime la serenità è un errore."
Cercheremo di non sbagliare e portarvi un poco di felicità.
Per questo la selezione dei progetti espositivi è ancora aperta, con attenzione e con passione.
Per chi ha un'idea felice il posto c'è ancora.