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24/04/2023 | MILANODESIGNWEEK2023

NUMERI. FRA QUALITA' E QUANTITA'

Sembra finalmente saldata la frattura tra il pre e il post-pandemia con l'ultima edizione della Milano Design Week conclusasi ieri. Numerosissimi i visitatori, l'intera città coinvolta fin negli angoli più remoti, successo del nuovo format del Salone alla fiera di Rho, installazioni wow e appuntamenti culturali dovunque, sguardi consapevoli sul futuro. Tutto bene allora? Si ma...

A leggere i numeri, quello appena chiuso sembra il Fuorisalone dei record. Airbnb e simili esauriti, en-plein negli hotel, ristoranti fully booked, taxi presi d'assalto, zone pedonali (Tortona, Brera, Durini) trasformate in fiumi di folla in piena, 1.500 eventi ( o presunti tali) in Milano fin nella periferia estrema, impossibile contare gli espositori ( brand di design, studi di architettura, scuole di design, start-up, artigiani, artisti, automotive, tecnologie, case di moda, food&beverage ecc) in mostra dentro e fuori i palazzi storici, gli edifici industriali, gli show-room e persino le case private. Difficile tirare le somme tra qualità e quantità delle presenze: da sempre sosteniamo che la seconda va a scapito dell'altra, ma questo è un terreno scivoloso, molto opinabile. La discussione sul tema si apre ogni anno, e si ferma lì, lasciando in sospensione questa criticità. Quello che si tenta di contare sono invece i visitatori, italiani o stranieri insieme a professional (che muovono il business e fanno avanzare la ricerca), entusiasti (che potrebbero essere i consumer ideali) o solo curiosi in gita cittadina (non troppo graditi alle aziende di design). Solo che contarli non è semplice, a meno che non si disponga di dispositivi di registrazione e certificazione adatti. Il Salone denuncia più di 300.000 visitatori, dato certo e non ingannevole. Le cifre dei 100.000, 90.000, 70.000 e via dicendo sono quelle denunciate dai vari Design Distrct o dalle location più gettonate, risultato di sensazioni o forse speranze, per lo più senza oggettivo riscontro. Superstudio Più per il suo Superdesign Show ha scelto la strada opposta della selezione e della qualità per garantire agli espositori un pubblico di design-addict realmente interessati, il che è da anni una delle chiavi del suo successo. 
   In via Tortona 27, nella grande area che ha dato il via fin dal 2000 al fenomeno del design diffuso nei quartieri, i professional entravano solo se pre-registrati o con accredito sul posto, mentre il pubblico dei visitatori, attirati dalle sorprese futuribili dell'evento entrava, sempre su registrazione solo sabato e domenica. 
   Strategia molto apprezzata dagli espositori che hanno potuto concentrarsi su rapporti seri e costruttivi instaurati con i circa 65.000 visitatori che hanno goduto di una edizione ricca di contenuti innovativi e sostenibili, e di numerose facility per il loro comfort, come sedute per il pubblico, ristorante, centrifugheria, giardino, installazioni d'arte, terrazza sul tetto e numerosi talk per meglio illustrare il presente dell'arte e disegnare con le parole il futuro del design. Che immaginiamo sempre più "Design for All".

La registrazione obbligatoria ha permesso al pubblico dei design addicted di godere l'evento in modo consapevole e informato
Prodotti sostenibili realizzati con tecniche innovative senza dimenticare la tradizione
Contenuti innovativi e sperimentazione, il design guarda al futuro anche grazie agli studenti delle più prestigiose scuole di design
Un evento pensato per permettere agli espositori di creare rapporti duraturi con professionisti e pubblico

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