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01/07/2022 | TENDENZE

LUNA PARK DESIGN

Stupore, divertimento, sorpresa, fantasia, immaginazione, paura, magia… Chi non è stato almeno una volta al luna park dove vivere tutte queste emozioni e tornare all’infanzia? Da sempre un luogo fantastico dove la quotidianità è sospesa e si accede ad un mondo di leggerezza e di spensieratezza. Quest’anno Superdesign Show al Superstudio Più per la Design Week, oltre alle novità dell’arredo, alle tecnologie della casa, alla tecnologia a misura d’uomo, alla visione di un mondo più sostenibile, all’arte e alla cultura, ha intrattenuto e coinvolto, stupito e meravigliato i suoi visitatori con il design capace anche di divertire. Ripercorrere le installazioni appena chiuse ci porta anche a sottolineare una tendenza.

Attrattiva, elettrizzante, leggera, scoppiettante e colorata. Tanti sono gli aggettivi che definiscono l’edizione della Design Week di quest’anno che, più di tutte, ha accattivato il suo pubblico, coinvolgendolo in un percorso divertente e inusuale. Allineandosi a quella che, di anno in anno, sembra sempre più diventare una delle tendenze del design: stupire e meravigliare, coinvolgendo. Se Palazzo Reale invitava ad entrare in una scatola magica di proiezioni, recuperando la dimensione stupefacente delle prime camere ottiche, oggetti meravigliosi nell’epoca ante-cinema al nostro vicino Opificio 31, la spagnola FINSA ricreava un inaspettato bosco in cui dondolarsi su altalene e poltroncine in vimini fluttuanti, giocare nel legno e calarsi in una vasca di palline colorate. 
Ma era al Superstudio Più che, fin dall’ingresso, le installazioni raccontavano storie di futuro e di divertimento. Con una foresta pluviale in piena città, stupefacente quanto intrigante, esotici banani dalle grandi foglie verdi, piante di Jucca dai fusti robusti. Una specie di Jumanji benefica ed ordinata pensata dalla Fondazione Biohabitat, un’oasi fresca dove trovare un po’ di refrigerio dal caldo torrido, tra le gigantesche riedizioni dei vasi di grandi nomi come Philippe Starck, Rodolfo Dordoni e Zaha Hadid. Accanto, l’occhio si posava su un’architettura che ricordava un po’ un piroscafo. Si entrava per trovarsi sott’acqua con Rossinavi in un’esperienza letteralmente immersiva: scendendo nel buio degli abissi ecco un racconto sulla biodiversità marina e la sua ricchezza, da coltivare e non trascurare, e su uno dei suoi più sottovalutati protagonisti, il fitoplancton, che si sfilacciava in fasci di luce da spostare con le dita sullo schermo. Nell’edificio accanto le altalene di Lexus permettevano di dondolarsi avanti e indietro ammirando l’elegante scheletro del nuovo veicolo elettrico di Lexus e le suggestive lampade di Aqua Creations. 
Nella Piazza degli Eventi un monumentale pinocchio sdraiato e birichino: era la proposta provocatoria di Alcantara che invitava il pubblico a interrogarsi sul greenwashing e le fake news sulla sostenibilità.
In molti hanno scelto di ascendere alla radical pop terrace, l’ultima esplosiva e temporanea invenzione del collettivo milanese Toiletpaper, fondato da Maurizio Cattelan e Pierpaolo Ferrari dove un enorme rossetto gonfiabile, come un’astronave planata da molto lontano, ha svettato per più di una settimana sul giardino urbano di Superstudio nel bel mezzo del Terzo Paradiso di Michelangelo Pistoletto, permanente. 
Una grandiosa installazione artistica proposta da Haier e guidata dall’intelligenza artificiale portava nella casa del futuro attraverso un’esperienza luminosa illusionistica che annullava gli orientamenti della sala. La giapponese mui Lab racconta una tecnologia buona, o meglio, virtuosa, che accompagna lo svolgimento delle funzioni quotidiane. Così, in molti si sono divertiti a scrivere pensieri sulla magic keyboard (contemporaneo quadernino dei pensieri condivisi), la tavoletta magica che trasferisce messaggi personali sui muri della casa grazie alla tecnologia IoT, o a strofinare la superficie per modulare le luci e a spostare gli oggetti per “accendere” la musica giusta.  In un altro punto tre bizzarri totem (progettati dagli studenti dell’Istituto Marangoni di Milano), come macchine del futuro, facevano predizioni sui trend del design a chi le interrogava ricorrendo al gioco dei Tarocchi. E proprio alle famigerate “ruote del criceto” dei luna park si è ispirato il simulatore di realtà virtuale di Forum8: una lunga attesa ricompensava i più pazienti che, seduti e “imbracati”, iniziavano a roteare su se stessi alla scoperta di un’esperienza 3D, immaginaria ma vividissima. Habits Design Studio faceva danzare i ballerini della scuola di danza contemporanea Kataklò a ritmo della luce e dei colori che cambiavano. E nelle pause tra una danza e l’altra, il pubblico, spontaneamente, ha fatto ciò che l’attrazione richiedeva: giocare, interagire, entrare e attivare il cerchio magico che si illuminava con i movimenti del corpo.    
Sara Ricciardi per Glo, che si è immaginata una scatola di specchi da vero luna park, costruendo una miniarchitettura labirintica: un’esperienza disorientante ma molto “instagrammabile”, un dedalo che confondeva chi vi era dentro, facendogli perdere il senso dell’orientamento.

 Un Luna Park di idee perché, forse, come diceva il grande architetto Achille Castiglioni, il design deve anche regalare un sorriso.

Sull'altalena in uno dei portali che incorniciano il nuovo modello elettrico dell'azienda Lexus
Il rossetto "atterrato" sul giardino urbano di Superstudio. Da un'idea di Maurizio Cattelan e Pierpaolo Ferrari (Toiletpaper) per Glo
Sul simulatore 3D per un'esperienza virtuale della giapponese Forum8
Un coinvolgente viaggio sott'acqua alla scoperta del ruolo del fitoplancton nella vita marina dell'azienda viareggina Rossinavi

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