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29/04/2022 | DUBAI

IL FUTURO DEL FUTURO IN UN NUOVO MUSEO

Di: Mariella Dolci

Nel distretto finanziario di Dubai, adagiato su una collina verde, l'imponente Museum of the Future cattura l’attenzione per la forma spettacolare, la lucentezza del  rivestimento e  il contrasto tra la sua orizzontalità e la verticalità dei grattacieli circostanti. L’interno è ancora più stupefacente...

Lo  studio di architettura del visionario Killa e Buro Happold, utilizzando tecnologie robotiche e algoritmi, ha dato vita a questa icona futurista. Il Museum of the Future, alto 77 metri, con una superficie di 30.000 metri quadrati, suddivisa in 7 piani, è un edificio autoportante rivestito di acciaio inossidabile e vetro plasmati in morbide linee curve. La struttura ha significati nascosti: la forma è quella di un occhio, quindi, "visione"; il vuoto al suo interno l'"ignoto" ancora da scoprire; la calligrafia araba incisa nei pannelli curvi d'acciaio (opera di incredibile maestria) racchiude tre massime dello Sceicco Mohammed bin Rashid Al...

Nel distretto finanziario di Dubai, adagiato su una collina verde, l'imponente Museum of the Future cattura l’attenzione per la forma spettacolare, la lucentezza del  rivestimento e  il contrasto tra la sua orizzontalità e la verticalità dei grattacieli circostanti. L’interno è ancora più stupefacente.  

Lo  studio di architettura del visionario Killa e Buro Happold, utilizzando tecnologie robotiche e algoritmi, ha dato vita a questa icona futurista. Il Museum of the Future, alto 77 metri, con una superficie di 30.000 metri quadrati, suddivisa in 7 piani, è un edificio autoportante rivestito di acciaio inossidabile e vetro plasmati in morbide linee curve. La struttura ha significati nascosti: la forma è quella di un occhio, quindi, "visione"; il vuoto al suo interno l'"ignoto" ancora da scoprire; la calligrafia araba incisa nei pannelli curvi d'acciaio (opera di incredibile maestria) racchiude tre massime dello Sceicco Mohammed bin Rashid Al Maktoum inneggianti allo sviluppo ed al progresso sostenibile, mentre le 100 piante autoctone del parco raccontano la molteplice diversità in cui viviamo.
  All'interno, quello che stupisce nel luminosissimo ingresso è l'assenza di pilastri e la scala autoportante a doppia elica che si ispira al DNA: una vera opera fantascientifica di architettura e ingegneria! Il museo è concepito come piattaforma globale per innovatori di idee e progetti per scambiare idee e visioni intesi ad accelerare lo sviluppo socioeconomico, dove la sostenibilità è l'obiettivo primario. Il museo accompagna il visitatore attraverso ambienti immersivi e interattivi, fra realtà virtuale ed aumentata, proiettandolo in una visione della città del futuro fra 50 anni. Ci propone lo spazio come una risorsa condivisa in cui la luna cattura l'energia e i raggi solari e, attraverso una complessa struttura che gravita attorno alla terra, la inoltra al nostro pianeta in particolari banche di energia perché tutti ne possano usufruire, ci propone spazi di meditazione tra vibrazioni, luce ed acqua, ci ricorda la cultura musulmana attraverso la mappatura dei pianeti del sistema solare fatta con l'astrolabio, ci mostra gli studi per produrre piante ignifughe o inattaccabili dai parassiti, ci stupisce, immergendoci in una sala completamente buia, nel farci osservare, in colonne luminose, le forme di animali e piante ormai scomparse, riprodotte da un immaginario DNA, ci rende curiosi e partecipi di un futuro migliore per abbandonare il consumismo in favore della salute del pianeta e della biodiversità.
  È un museo che guarda al futuro e crea il futuro, ragion per cui gli allestimenti delle sale cambieranno di pari passo con le nuove scoperte.
  Un'ultima osservazione: per l'inaugurazione è stata scelta una data particolare, la palindroma 22-02-2022, auspicio di buona fortuna. E ci auguriamo che il futuro sia proprio così.

La corrispondente Mariella Dolci posa davanti al vertiginoso anello, simbolo dell'edificio
La scala autoportante del Museo del Futuro imita l'andamento a doppia elica della struttura del DNA
Immobilizzazione senza gesso, installazione del Museo del Futuro (foto di Mariella Dolci)
Installazione temporanea al Museo del Futuro

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