La Superstudio Academy, ciclo di lezioni che arricchisce il Master MADEM-Arts and Design Management della LUM School of Management, è stata l’occasione per sentire parlare Luca Gnizio, designer, artista, sperimentatore, (è difficile trovargli un’etichetta), che esordì proprio al Superstudio 13 nel 2012 con una sedia in terracotta, dalle cui crepe cresceva, timido, un germoglio. Da lì è andato avanti ed è cresciuto con la sua idea originale e all’avanguardia di un design eco-sociale: ha riutilizzato di tutto, fibra di carbonio, marmo, vecchi pneumatici, jeans, scarti industriali da cui scaturisce un design sostenibile ma che non dimentica di suscitare bellezza.
E che gli è valso molti riconoscimenti: Dannunziesco, omaggio al poeta Gabriele D'Annunzio esposto permanentemente al Vittoriale degli italiani, è una scultura che lo ritrae di profilo, ottenuta con gli scarti seguiti alla pulitura dei muri; Foroceanjeans, una sedia di vecchie paia di jeans, nata per la campagna di riciclo di Levis in collaborazione con l'azienda; Success stories che ha portato il tema del riutilizzo all’Expo Dubai 2020. Tra quelle che ci piacciono di più c’è ForDesert, un intreccio di nylon appoggiato su una sedia, fissato su un quadro, o appeso e che, mosso dal vento, richiama i movimenti della sabbia del deserto e ammonisce sui rischi della desertificazione. Sono tanti, belli e soprattutto fanno pensare.
Qui non c’è più spazio per scriverne e, in ogni caso, mancherebbero le parole. Facciamo parlare lui.