Alla fine degli anni 60 ho conosciuto Andy Wharol, che poi ha collaborato spesso alle mie testate. Tutte le volte che andavo a Parigi per le sfilate francesi lo incontravo con la sua polaroid, pronto a scattare istantanee dei personaggi che lo colpivano di più. Andy Warhol è stato un artista che mi ha insegnato molto.
Fissava le immagini che sapevano raccontarci il tempo in cui vivevamo.
Come hanno testimoniato le sue opere più famose (dalla sedia elettrica dei condannati a morte agli oggetti di uso comune, come la CocaCola o la Campbell Soup, alle dive di allora come Liz Taylor o Marylin Monroe...).
Aveva anche realizzato i disegni per un famoso catalogo di scarpe. I suoi poster su cui interveniva con colori violenti sulle facce dei personaggi sono pezzi iconici della Pop Art.
Il suo background era simile al mio: anche lui era stato giornalista, disegnatore, grafico, art director, pubblicitario. E infine artista.
Sono arrivato a questi "ritratti" dopo trent'anni in cui ho creato e diretto importati riviste di moda, a partire da Vogue Italia. Negli altri trentacinque mi sono impegnato per approfondire l'aspetto multiforme della moda. Ho voluto far capire con le mie opere quanto la moda sia impegno, cultura, creatività, ricerca, ben oltre l'apparenza. La serie bianca dei miei bassorilievi Dress Memory, le mie grandi sculture, le mie Dolls, sono una reazione all'abito fatto, consumato, gettato. Sono un omaggio alla bellezza, alla giovinezza. Per sempre.
Con i cento ritratti di HAIR, realizzati con tecnica mista, strumenti diversi e colori forti, ho voluto ricordare le tante donne che ho avuto occasione di incontrare o frequentare. Donne in continuo mutamento, modelle, truccatrici, redattrici, parrucchiere, grafiche, stiliste, manager, segretarie, assistenti. I capelli le rappresentavano immediatamente. Attraverso il movimento dei capelli era facile individuare la personalità di ciascuna.
Ho voluto ricordare così questo periodo della mia vita, dove le donne che mi circondavo erano fondamentali e rappresentavano la vita reale, ieri o oggi. Voglio ringraziare la galleria Oblong per aver capito l'essenza del mio lavoro che mira a far conoscere una forma d'arte che ha a che fare con la contemporaneità della moda e con un artista che questo mondo lo ha vissuto e amato profondamente.
Hair, Flavio Lucchini. - 28 febbraio/ 31 marzo 2024 - Oblong Contemporary Art Gallery, BlueWaters Island, Dubai