Già la contessa (1876-1945) aveva di suo un temperamento parecchio indipendente in anticipo sui tempi, equamente diviso tra charity, attivismo e spiritismo. E la sua magione di via Sant’Andrea, che lei stessa ha donato al comune di Milano, è sempre stata al centro di una programmazione culturale attenta ai poteri speciali delle donne speciali.
Oggi più che mai tutto questo viene sottolineato da una nuova esposizione a cui apre i battenti, abilmente pop e sofisticata, intitolata Fata Morgana: memoria dall’invisibile.
Una rassegna che intreccia storia, arte e misticismo, proponendoci visioni, estasi, meditazioni, apparizioni e immaginari alternativi e invitandoci a esplorare il rapporto tra creatività, occulto e spiritualità. Spaziando da “visionari” storici come la svedese Hilma af Klint (oggi riscoperta icona artistica e femminista), Emma Kunz, Carol Rama, Man Ray e Pierre Klossowski, e arrivando agli sfaccettati misticismi moderni e multimediali di Judy Chicago, Andra Ursuța, Diego Marcon e Chiara Fumai, la rimpianta performer romana di cui è qui esposta il magico video del 2015 intitolato The Book of Evil Spirits.
La mostra omaggia una maga mitica, raccontata in dissidio con il potere maschile. Ma allude anche al celebre poema che Breton le dedicò nel 1940: oggi come allora si vivono anni di grandi innovazioni ma di altrettanto grandi insicurezze e crudeltà, oggi come allora diventano allettanti le derive mentali e le alternative radicali alla razionalità dominante. Insomma, eccoci servito il mistero: per illustrare come in certi momenti della nostra storia il pensiero divergente, soprattutto quello delle artiste donne, riesca ad abbattere le convenzioni e a ridisegnare il futuro con la bellezza. Certo, oggi il rapporto tra tecnologia, spiritualità e potere si è fatto infinitamente più pericoloso...
Fata Morgana: memoria dall’invisibile.
Fondazione Nicola Trussardi.
Palazzo Morando Via Sant'Andrea 6, Milano
8 ottobre - 30 novembre