Ancora una volta torna il topic della creatività femminile: 12 più 21 autrici presentano un “autoritratto creativo” nel linguaggio per loro più naturale, quello del design e delle idee che arricchiscono l’ambiente quotidiano...
Per l’archistar Paola Navone è “Poetry House”, la casa immaginifica e tutta da inventare, che si appoggia sui tappeti in ceramica di ABK Ceramiche; per la premiatissima designer Ilaria Marelli è la panca-braciere creata per Steeles, dalle forme minimali ed eleganti, bucherellate da infiniti fori in un gioco di pieni e di vuoti. Per le 21 artiste e artigiane e le 3 curatrici Caterina Misuraca, Sandra Faggiano e Valentina Martin del collettivo Food Design Stories è una tavola imbandita, etica per materiali e lavorazioni, dall’estetica di fiori e nuvole fluttuanti nell’aria. E con loro, in una sorta di specchio progettuale che contrappone ogni autrice a una sua recente realizzazione di design, Ana María Gómez, designer colombiana che...
Ancora una volta torna il topic della creatività femminile: 12 più 21 autrici presentano un “autoritratto creativo” nel linguaggio per loro più naturale, quello del design e delle idee che arricchiscono l’ambiente quotidiano.
Per l’archistar Paola Navone è “Poetry House”, la casa immaginifica e tutta da inventare, che si appoggia sui tappeti in ceramica di ABK Ceramiche; per la premiatissima designer Ilaria Marelli è la panca-braciere creata per Steeles, dalle forme minimali ed eleganti, bucherellate da infiniti fori in un gioco di pieni e di vuoti. Per le 21 artiste e artigiane e le 3 curatrici Caterina Misuraca, Sandra Faggiano e Valentina Martin del collettivo Food Design Stories è una tavola imbandita, etica per materiali e lavorazioni, dall’estetica di fiori e nuvole fluttuanti nell’aria. E con loro, in una sorta di specchio progettuale che contrappone ogni autrice a una sua recente realizzazione di design, Ana María Gómez, designer colombiana che con “Oruga” propone il nomadismo d’arredo e i mobili portabili, pensati come oggetti fluidi che si adattano a chi li “indossa”. La britannica Malin Iovino racconta le sue storie familiari con “Expression Through Wave”: coloratissimi arredi ottenuti con l’antica tecnica svedese a telaio degli snören, tramandatale dalla nonna; Camilla e Valentina Gallo, fondatrici del laboratorio Jamais Sans Toi, si ritrovano nelle “Icone di Stile”, i loro gioielli riletture pop e contemporanee delle antiche icone bizantine, simboli di una nuova raffinatezza. Un altro ritorno è quello di Adriana Lohmann che firma per la startup KLAKdesign, “Enjoy”, una panca modulare pensata per la convivialità, il fitness e la meditazione che è, al contempo, una scritta in plexiglass da appendere alle pareti o da appoggiare su un mobile. Tina Rugelj è le coste della sua Croazia con “Tales of Adriatic”, cinque pezzi di arredamento dall’ispirazione marina, che raccontano il legno asciugato degli olivi e la pietra bianca di Braþ con cui sono realizzati i tavoli, le reti da pesca intrecciate a formare delle lampade; Sabine Baz fondatrice di SABBA Designs si ritrova nella musica, ispirazione di “Harmonious Living”, dove la precisione grafica del design svizzero è unita alla qualità del lusso italiano e ogni oggetto cattura ed incarna un’idea o un concetto musicale. Ellesanti con “Rituale e gestuale” fa del gioiello il centro di un mondo di integrità e bellezza, fondato sulla gestualità e lo scambio creativo e dedicato all’esperienza tattile e visiva, giocosa e gioiosa. Diana Zabarella è l’architetta che parla il linguaggio di Venezia, delle antiche tecniche di lavorazione del vetro, del legno e dei tessuti nella collezione “Laguna” dominata dalla tipica cromia verde-azzurra. Infine, Laura Zeni, affermata artista e designer, si autoritrae nei divertenti e ironici complementi d’arredo che l’hanno resa famosa, con sagome e profili di volti stilizzati ispirati ai suoi ritratti interiori.