L’architettura e il design celebrano la voglia di green con progetti di riqualificazione urbana e avveniristici rooftop-gardens urbani.
Che coltivare un orto in città sia diventato cool è sotto gli occhi di tutti: da anni si moltiplicano le aree gestite da milanesi desiderosi di mangiare “a km zero”, veri e propri spazi autonomi in cui far crescere frutta e verdura a basso impatto ambientale in cui il produttore è anche il consumatore finale. Che farlo sulle terrazze e sui tetti dei palazzi sia diventata una questione di design è evidente dalle firme importanti del mondo dell’architettura che si sono cimentate nella creazione di giardini innovativi e funzionali nel cuore della metropoli lombarda.
E se il Bosco Verticale dello Studio Boeri (2009) può esserene considerato il nobile “prototipo”, bisogna ricordare che già dal 2014 i tetti di Superstudio sono stati sede di sperimentazione per uno dei primi esempi di “green rooftop” metropolitano, voluto da Gisella Borioli e realizzato grazie alla visionaria sinergia tra Michelangelo Pistoletto, l’architetto Tiziana Monterisi e Tina Monaco dell’ Associazione Coltivare La Città. Tanti i progetti di riqualificazione e rigenerazione sociale urbana portati avanti dall’ Associazione da allora, come quello che la trova in prima linea insieme ad Aler e Regione Lombardia per il recupero edilizio delle quattro torri di via Franco Russoli, alla periferia Sud-Ovest di Milano (a pochi passi da Superstudio Maxi) e che prevede, per esempio, che gli edifici siano rivestiti con un cappotto realizzato con scarti di riso, un materiale naturale altamente isolante e che i tetti vengano ricoperti da giardini e orti gestiti dai condomini, il cui verde servirà al raffrescamento naturale. Un’impresa ambiziosa in una zona, quella della Barona, dalle grandi potenzialità di crescita, un’ impresa sostenuta anche attraverso eventi, attività culturali e di informazione come quella che avrà luogo domenica 10 aprile dalle ore 15.00 alle 17.00 dal titolo “Musica sul Tetto” in cima al terrazzo del civico 16 di via Russoli (ingresso libero).