Sembra impossibile che un evento dedicato al gin possa riscuotere così tanto successo. E invece la sua decima edizione al Superstudio più l’11 e il 12 settembre è stata seguitissima. Decisamente attraente la location, intriganti gli allestimenti capaci di incuriosire anche i non addetti al settore o comunque non appassionati del gin.
Dopo il giardino, dove saltava agli occhi l’ormai iconico mobile bar Fiat 500, “targato” Lapo Elkann, si entrava nel vivo. Gli stand, di svariate dimensioni creavano un piccolo villaggio, con una continuità di spirito, ma una grande varietà di situazioni. C’è chi, rispettoso delle tradizioni, ha puntato sulla ricostruzione del pub inglese. Chi ha evidenziato la base botanica del gin come il giapponese Rokin Gin con il suo “bosco bar”. Atmosfera da mare con sdraio per il francese Cittadelle. Un mondo tutto da scoprire quello del gin e soprattutto in evoluzione. Una delle nuove tendenze è quella del gin per pasteggiare, come raccontano da Callmewine, unico e-commerce specializzato nel gin legato a circa 200 produttori che qui ne proponeva dieci, scelti tra i più piccoli e artigianali, con distillati e vini biodinamici. Tra questi c’è addirittura un gin pensato da uno chef stellato, per abbinarlo a piatti di carne.
Notevoli oggetti di design le bottiglie con forme non banali ed etichette a effetto. In generale, molta ricerca nelle confezioni e creatività anche nella scelta dei nomi. Così il ligure gin Macaja, dalle bottiglie slanciate con sobria etichetta in una struttura di legno. Utilizza le erbe del territorio, per questo la scelta del nome, parola del dialetto genovese per raccontare l’atmosfera di bassa pressione e nuvole sul mare. Viene, invece, dalla Puglia e usa le erbe della regione, Gargano Dry Gin, che ai suoi clienti regalava gadget pop e coloratissimi. Richiama le ceramiche tipiche della Galizia la bottiglia dello spagnolo Nordés Gin, ma in realtà è di vetro. Il gin è fatto, oltre che con i cinque ingredienti più classici, con sei erbe aromatiche della zona.
Non poteva mancare l’attenzione alla sostenibilità ed ecco dalla provincia di Lucca il gin Ambrosia, unica azienda che ha deciso di diventare Carbon Negative entro il 2022. Non solo le sue bottiglie sono riciclabili, ma nelle fasi di preparazione cerca di ridurre le emissioni, e si impegna a piantare alberi. Completavano l’esposizione la Martini Cocktail Lounge e il Negroni Bar, doverosi omaggi a uno dei più importanti ingredienti dei più famosi cocktail.