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30/06/2020 | MODA, PEOPLE

BEPPE ANGIOLINI. LA NOVITÀ È TORNARE ALLA NORMALITÀ

Di: Gisella Borioli

Con una visione pragmatica e controcorrente e senza lasciarsi troppo sedurre dalle futuribili ipotesi di negozi virtuali affidati al digitale e alla distanza, Beppe Angiolini, ambasciatore di bellezza attraverso il suo negozio-faro Sugar di Arezzo, fa il punto sul sistema moda oggi e domani. Senza dimenticare il passato. Un punto di vista autorevole, nel suo ruolo di Direttore della Comunicazione della Camera Buyer Moda.

A giudicare dalle opinioni correnti, sui media, nei webinar, il “negozio di moda”, come lo conosciamo oggi, domani non funzionerà più. Quale è il tuo pensiero?
Il negozio di moda se non funzionerà non sarà certo per la introduzione di sistemi multimediali e devices all'interno dello stesso. Se non funzionerà sarà perché la crisi economica non lo permetterà e perché chi lavora per il negozio sia come assistente vendita e/o buying office non sarà in grado di interpretare il cambiamento emotivo che questo momento ha apportato alle scelte anche e soprattutto del consumatore finale.

Fast-fashion. Slow-fashion. Luxury-fashion. Monobrand. Multi-brand. Concept-store…Quale evoluzione si può immaginare per questi format?
Sicuramente l’unica evoluzione che si può immaginare per tutti questi format è tornare alla normalità ossia alle storiche due stagioni Inverno e Estate, con tutte le loro sfaccettature. Riportare il consumatore a percepire il suo acquisto in termini di prodotto con tutte le sue caratteristiche, attribuendogli  il giusto valore. 

Si parla molto di negozi con diverse funzioni: fisiche e virtuali, in un mix tecnologico che permetterà di mantenere le distanze e aumentare i servizi e le esperienze. E’ la strada di domani o del futuro? E chi e come si stanno preparando alcuni negozianti? 
Credo e spero per quanto riguarda il mantenere le distanze che fra qualche tempo non ce ne sia più bisogno. Mentre penso che il servizio che si deve offrire, sia nel negozio fisico che in quello virtuale, debba diventare ineccepibile. Dovrà essere elemento che contraddistingue la scelta e il luogo di acquisto per il cliente finale. 

Questo porterà un aumento o una calmierazione dei costi e dei prezzi ai clienti? Ci sono esempi riusciti fin d’ora da citare?
I prezzi e i costi nel settore moda sono già aumentati nel corso degli ultimi anni vertiginosamente non certo per motivi produttivi. Ma più che altro per motivi legati agli strumenti marketing, e social che hanno rubato la scena al prodotto. Tanto che l’acquisto è spinto da queste attività e non dalle caratteristiche intrinseche del prodotto stesso. 

Non è ipotizzabile che, trovata la cura o il vaccino per il coronavirus, si torni a calorosi e normali rapporti umani venditore-cliente?
Certamente una volta passato questo periodo si ritornerà anche al rapporto venditore e cliente. Gli italiani lo hanno nel loro DNA: sentimentali e emotivi. 

Quanto e-commerce, outlet, family friends, sconti sempre più consistenti e anticipati influiscono sulle normali vendite della moda?
Se si vuole sostenere il settore moda adesso non ci devono essere sconti. La stagione estiva si è "affacciata" sul mercato solo il 18 maggio, con la riapertura dei negozi. 

Sei d'accordo con le posizioni delle case di moda più importanti di “rallentare” il sistema e presentare la moda in tempi diversi e magari secondo le scelte individuali?
Le Case di Moda devono restituire alla Moda in quanto tale la sua natura, la unicità del Made in Italy, del Fashion: quello per cui il nostro paese si è sempre contraddistinto e in cui si è sempre identificato. 

Le Fiere funzionano ancora? O dovranno anch'esse evolvere verso nuovi format? E gli show-room come li conosciamo oggi?
Il sistema Show Room e Sfilate sono necessarie perché il prodotto moda è qualcosa di vivo, che contiene storia, ricerca, passione.  Toccare un materiale per esempio, una seta, non è come vederla virtualmente. Vedere un capo indossato in movimento non è come vederlo fotografato. Il famoso modo di dire "non rende l'idea come dal vivo". A me basta toccare per avere una "sensazione" di acquisto (quella che il virtuale non rilascia) perciò in questo momento mi risulta difficile comprare solo in Showroom virtuali nonostante siano tutti ben organizzati.

Sugar: Concept Store since 1980
Sugar: fashion, art, design, music and books
Sugar: in Arezzo at Palazzo Lambardi, historical residence of the eighteenth century
Sugar: store, bar, location for culture in continuous evolution

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