È la più famosa, stimata e ricercata. È la curatrice del Dipartimento Architettura e Design MoMa di New York, dove è approdata giovanissima rispondendo a una inserzione sul giornale, ma anche della mostra Broken Nature alla Triennale di Milano che mette il dito nella piaga del disastro ambientale. Gisella Borioli l’ha incontrata in occasione del Lexus International Design Award.
La tua storia professionale è emblematica, soprattutto rispetto all’Italia. L’America è sempre l’America?
Direi invece che New York è sempre New York. ll MoMa è stato un punto di partenza eccezionale. Se fai qualcosa al MoMa lo vedono tutti. Ci sono tanti curatori eccezionali al mondo che non hanno la visibilità e le possibilità che ho io. Ma le cose stanno cambiando. Ci sono tante Biennali, Triennali, Design Week che stanno prendendo piede, a Indiana, Istanbul, Pechino per esempio. I curatori cercano il nuovo. Niente di meglio che avere la possibilità di scoprire altre città....