In contemporanea alle giornate di Art Dubai apre il 28 febbraio alla Galleria Oblong Contemporary Art - Dubai la mostra "Hair" con una selezione degli ultimi lavori di Flavio Lucchini, artista e fondatore di Superstudio, che a Dubai ha vissuto. Un gradito ritorno dopo la sua personale del 2020 che ha inaugurato la galleria stessa. Questa volta protagonista della sua arte non è la moda ma la donna attraverso cento volti invasi di colore dove sono i capelli che ci parlano di contemporaneità. La testimonianza é Flavio Lucchini stesso. Nel FlavioLucchiniArt a Milano l'intera collezione dei ritratti Hair e le altre 600 opere in mostra.
Un legame che parte dagli anni 60 unisce Giorgio Armani e Flavio Lucchini quando il primo era un promettente assistente alla Hitman di Nino Cerruti e il secondo già l'art director che aveva creato le più prestigiose riviste di moda italiane da Amica a Vogue Italia a L'Uomo Vogue cui ne sarebbero seguite tante altre. Il recente libro "Per Amore" al quale "The King" ha regalato i momenti più importanti della sua vita e della sua carriera sono stati per Lucchini l'occasione di un ripensamento a questa straordinaria amicizia. Una storia cominciata sulle pagine patinate dei suoi mensili e continuata con la vicinanza fisica dei due primi hub di Superstudio, Superstudio 13 e Superstudio Più, che fanno da cornice all'Armani Teatro e all'Armani Silos di via Bergognone, a Milano nel Tortona Fashion & Design District. I ricordi di Armani, persona riservata e rigorosa, partono dall'infanzia e arrivano ai giorni nostri, esempio unico di come si costruisce senza sbavature un successo planetario.
Colori che ti trafiggono, occhi inquietanti che ti scrutano, facce fantastiche in bilico tra gioia e stupore, tratti ingenui e pennellate imperiose. Fabio Bellotti, creativo del tessuto che dagli anni 70 ha profuso la sua fantasia sulle più belle sete italiane, nella maturità ha fatto un salto generazionale ritrovato la giovinezza e una vivacità mai doma. "For your eyes only", la sua piccola, intensissima, stupefacente mostra alla Galleria Antonia Jannone ha riunito gli amici di sempre e nuovi fans. Flavio Lucchini, che di Bellotti è stato ed è grande estimatore dai tempi dorati del primo Vogue Italia e L'Uomo Vogue da lui stesso creati, così ricorda l'uomo e il genio che ha contribuito allo svecchiamento della moda italiana.
I 60 anni di Amica, che coincidono una nuova rivisitazione sotto la regia del direttore Danda Santini, sono anche l’occasione per un ricordo della nascita dell’innovativo settimanale femminile, come ha anche sottolineato il Corriere della Sera (mercoledì 30 novembre). Flavio Lucchini, presidente di Superstudio Group e artista, è l’art director che ha creato l’originario progetto grafico e impostato la rivoluzionaria immagine della rivista che, dopo una lunga incubazione, ha visto la luce nel 1962. Così nel suo libro “Il Destino – dovevo fare il contadino ma ho incontrato la moda”, edizione Gedi (richiedere a Superstudio o su amazon), Lucchini ripercorre l’avvio di quella avventura editoriale.
Richard Avedon: Relationships è la straordinaria mostra promossa dal Comune di Milano in collaborazione con Skira che apre il 22 settembre a Palazzo Reale a Milano e celebra forse il più leggendario fotografo di moda del mondo. Dalle sue immagini di moda che hanno accompagnato il successo di Vogue America per tanti anni alle straordinarie campagne per Versace negli anni 80 ai ritratti dei grandi protagonisti del secolo nasce questa esposizione che ci parla di bellezza assoluta.
Flavio Lucchini con Avedon ha avuto a che fare fin dagli inizi…
Nel cuore delle vacanze, circa un mese fa, è mancato il grande stilista-filosofo Issey Miyake. Un caro amico di Flavio Lucchini e Gisella Borioli, founder di Superstudio Group, con cui ha condiviso l’avventura della moda e dell’arte fin dagli anni 70. Condividiamo il ricordo di Flavio Lucchini tratto dal suo libro autobiografico IL DESTINO, 90 capitoli che raccontano la storia della moda contemporanea e dei suoi protagonisti da un punto di vista molto particolare, intimo e dietro le quinte.
Laura Dimitrio ha pubblicato il suo ultimo lavoro con il titolo NON SOLO KIMONO. Un libro edito da Skira e scritto da una docente molto impegnata nello studio della Moda. Un libro importante, con molti riferimenti e documenti per capire come l’abbigliamento tradizionale prima e contemporaneo poi abbia influenzato la moda italiana...
Negli anni 60/70 ero direttore artistico di Vogue Italia sempre alla ricerca del nuovo, non solo nella moda. Sempre presente a tutte le sfilate di Roma, Milano, Parigi, soprattutto. Ho vissuto, e valorizzato, l’inizio e l’affermazione di quasi tutti gli stilisti che sono stati determinanti per la moda di quel periodo. I giapponesi Kenzo, Issey Miyake, Yoshi Yamamoto li ho seguiti fin dalle prime sfilate di Parigi. In seguito sono diventati anche amici.
Ho capito molto bene il Giappone soprattutto quando Kenzo ospitò me e Gisella a Himeij, suo paese natio, in occasione...
Il libro-catalogo di Skira edito in occasione della mostra 1000 Vases curata da Francesco Pirrello al Superstudio Più in settembre, è la testimonianza di quanto la creatività sia un linguaggio trasversale in tutto il mondo. La varietà di proposte attorno a un solo oggetto è di grande interesse per quello che mostra e per quello che sottintende.
Mille vasi. Come non sorridere e nello stesso tempo provare piacere nel constatare che al mondo ci siano sempre moltitudini di creativi che dedicano tanto del loro tempo per realizzare qualche cosa che la loro fantasia li induce, li obbliga a fare? Il tema “vaso” sembrerebbe già limitare di molto il campo. Il libro 1000 vasi curato da Pierpaolo Pitacco a me sembra un’ottima occasione per riflettere sull’arte e sugli artisti di oggi e di ieri. I vasi presentati sono moltissimi e molti e tutti diversi per gusto e per cultura i loro artefici...
Prima che cominciassero i lavori di rigenerazione di quella vecchia fabbrica abbandonata che sarebbe diventata il Superstudio Maxi, Luca Gilli aveva già chiesto di seguirne il percorso con la sua fotocamera. In silenzio e in solitudine, al gelo o sotto il sole cocente, nel caos del cantiere ogni tanto compariva, e scattava. Il risultato sono opere di grande bellezza e sensibilità dove lo spazio si astrae e diventa opera d’arte. Saranno esposte durante gli Inaugurations Days al Superstudio Maxi nella mostra personale “Passaggi di Stato” a cura di Paola Sosio Contemporary Art.
Non conoscevo Luca Gilli, fotografo che è nato nel 1965 e vive a Cavriano ( Reggio Emilia ). Mi ha colpito la sua richiesta di fotografare il Superstudio Maxi quando ancora non c’era. Era solo un edificio di vetri rotti e lamiera arrugginita, in parte abbandonato da circa vent’anni...
Un noto gallerista che è anche artista, scrittore, regista, musicista, videomaker e maestro di Reiki e di Tai Chi. Un grafico, illustratore, art-director, versatile artista concettuale e in 3d, che ha avuto anche la fortuna di incontrare negli anni giovanili Flavio Lucchini e diventare il direttore artistico della sua rivista cult Mondo Uomo e di altre ancora. Insieme gli autori sperimentano il rapporto tra immagine e parola. Maurizio Zorat disegna robot, Giorgio Cardazzo contrappone brevi racconti a specchio, che forse c’entrano o forse no. Pubblicato da GArt Edizioni Milano, Mind Blown è parte di una collezione di libri d’arte numerati.
In questi giorni ho ricevuto l’ultimo libro di un mio caro amico, che è stato anche mio allievo in redazione. Il titolo è: Mind Blown. Gli autori sono due. Racconti di Giorgio Cardazzo. Opere di Maurizio Zorat. Un volume diverso dai soliti, che mette insieme due sensibilità opposte e complementari...
La scomparsa di Kenzo non è solo quella dell’ultima vittima nota del Covid, ma di un uomo che, dagli anni 70, ha davvero portato la moda verso un orizzonte più interculturale, libero e democratico. Flavio Lucchini lo ha conosciuto allora e così nel suo libro autobiografico IL DESTINO lo racconta dietro le quinte. Nel capitolo a lui dedicato il ricordo di una collaborazione e di una amicizia che ha lasciato il segno.
Sono a Dubai, è gennaio 2018 ma c’è meno caldo del previsto. Mia figlia che abita qui da quattro anni mi ha fatto una gentilezza. Mi ha regalato un cardigan nero perché di sera fa freschino. Il cardigan è firmato Kenzo, sapeva che mi avrebbe fatto piacere. La mia mente è andata a ritroso e in un lampo ho visto e rivissuto molti anni indietro, a cominciare da quando l’ho conosciuto nel 1970 a Parigi.