Nell’art-garden di Superstudio Più lo scenario prolunga il desiderio di vacanze e invoglia al relax: arredi da spiaggia e giochi all’aperto invitano a ripensare soluzioni per il vivere il più possibile open air anche in città.
Le ricerche degli ultimi anni confermano che siamo una generazione indoor, che trascorre il 90% del tempo al chiuso, oltre venti ore al giorno. È quindi nata una “Outdoor Generation” che vuole vivere senza confini sia gli spazi domestici che quelli urbani utilizzando sistemi versatili e configurabili, a seconda della stagionalità e delle nuove abitudini che combinano in modo inedito funzioni e fruizioni dell’arredo...
Anche prima della pandemia, spazi pubblici e privati, erano sollecitati da una sempre maggiore richiesta di qualità. Stare all’aperto, starci bene, in luoghi progettati per abitarci, senza rimpiangere le comodità degli ambienti domestici. Una richiesta che è stata accelerata e che sta trovando molte nuove risposte. L’outdoor torna ad essere uno scenario di riferimento per designer e aziende. Ci sono marchi nati attorno a questo tema, molti anni fa, e designer che da molti anni progettano per dare sostanza a nuove forme della convivialità. È questo il caso di Pedrali e di CMP Design, che per la stessa azienda disegna arredi outdoor da otto anni.
Spazi multifunzione, fuori e dentro
“Ci siamo resi conto di aver bisogno di più spazio, più distanze e di voler tornare ad occupare anche in maniera differente ed elegante, gli spazi esterni alle nostre case, prendendoci cura di giardini, balconi e terrazze”, racconta Monica Pedrali, “Per la nostra azienda si tratta di proseguire un percorso di lunghissima data; le radici di Pedrali risiedono proprio nel mondo outdoor. Nostro padre Mario ha infatti iniziato la sua attività nel 1963 producendo arredi da giardino in ferro battuto”...
Il desiderio di vita all’aperto è diventato così percepibile che le aziende oggi si muovono tra design scienza e ricerca per soddisfarlo al meglio. Interessante iniziativa di Pratic che ogni anno, in collaborazione con diverse Università, indaga tra i desideri della gente e le tendenze del mercato.
Il cervello umano predilige da sempre le strutture outdoor o meglio, nulla come le strutture esterne, di protezione, sono in grado di mettere in equilibrio l’emisfero destro e l’emisfero sinistro del cervello umano. Questo è uno degli interessanti risultati che emergono dalla nuova ricerca neuroscientifica “Design for Well-being” nata dalla collaborazione pluriennale tra Pratic e lo staff del dottor Stefano Calabrese dell’Università IULM e dell’Università di Modena e Reggio Emilia.
“Questa è la terza delle ricerche che realizziamo negli ultimi anni con i medesimi partner”, racconta Edi Orioli, vicepresidente di Pratic, “Dopo quelle sul colore e sulla luce naturale”. “Il colore ci interessava”, continua, “Perché un paio di anni fa avevamo inaugurato il nostro nuovo sistema di verniciatura Qualicoat Seaside che tutela dal rischio corrosione salsedine, con la posa di vernici dalle alte prestazioni anti-aging fornite dai migliori fornitori internazionali sul mercato. Per la luce è intuibile; il nostro core business è proteggere i clienti dalla luce diretta, dal caldo e dai raggi più fastidiosi del sole”.
Dopo tre mesi di reclusione forzata, stiamo riscoprendo il piacere di stare all’aperto, di attrezzare balconi e terrazzi e, nei casi più fortunati, di realizzare vere e proprie stanze all’aperto mediante i più evoluti sistemi di pergole. Ma come stanno cambiando le abitudini di acquisto e cosa chiedono i clienti? Ne abbiamo parlato con Luca Pangallo, sales manager di Ecliss, uno degli show room milanesi più noti del settore.
Come è cambiato in questi ultimi anni il mercato?
Fino a qualche anno fa l’outdoor veniva considerato soltanto un mercato di nicchia. Quella di arredare gli spazi esterni era vissuta come un’esigenza secondaria, a differenza di quello che accadeva per il resto della casa. Spesso si sceglievano anche prodotti di minore qualità. Oggi, invece, l’outdoor sta raggiungendo la stessa importanza dell’indoor: viene curato in modo sempre più preciso, con grande attenzione ai dettagli, alla qualità degli arredi e soprattutto all’atmosfera, all’esperienza che il cliente si attende di vivere in questi spazi...
Un piccolo spazio verde è diventato il sogno degli italiani che hanno capito quanto smart-working e eventuale nuovo lockdown se ne avvantaggerebbero. Molti architetti sono già al lavoro per proporre le loro soluzioni. La proposta polifunzionale di Sandro Meneghello e Marco Paolelli, giovani e già affermati designer che sull’outdoor concentrano molta della loro progettazione, ha tutte le caratteristiche per soddisfare le più svariate esigenze. Probabilmente anche la vostra.
“In città anche i balconi hanno un valore immobiliare importante”, ci racconta Marco Paolelli, dello studio Meneghello Paolelli Associati, “Ci siamo chiesti perché non lavorare ad un sistema che li valorizzasse, facilmente, con un montaggio semplice e una ampia versatilità di allestimento”. La crisi sanitaria, succedutasi al progetto, ha reso ancora più preziosi tutti gli spazi che consentissero di stare all’aperto. Così è nato Urban Balcony, il progetto per Unopiù, di recente presentato nella sua prima versione ma già ingegnerizzato anche nella versione “estesa”...
In molte città d’Europa le municipalità stanno alleggerendo gli adempimenti e velocizzando le procedure autorizzative per consentire ai locali pubblici, non solo ai bar e ai ristoranti, di allestire le aree esterne. Così ha fatto anche Milano che questa settimana ha pubblicato le sue linee guida. Quello che sta accadendo è una vera rivoluzione degli spazi all’aperto, soprattutto nelle grandi città. Superstudio da un anno sta lavorando sul futuro dello “stare fuori”, in tutte le sue forme, domestiche e pubbliche, che doveva essere e sarà un tema forte della prossima edizione di Superdesign Show. Questa accelerazione imposta dall’emergenza sanitaria sta consentendo di ripensare anche spazi urbani poco utilizzati o meno utilizzati. Un vasto campo di sperimentazione per i progettisti e per le molte soluzioni messe a disposizione dalla produzione.
Le nuove disposizioni del Comune di Milano, valide fino al 31 ottobre, consentono l'incremento degli spazi a disposizione di tutte le attività commerciali e prevedono procedure semplificate per richiedere l'occupazione di aree verdi, piazze, marciapiedi con tavolini, sedie, ombrelloni, pedane, spazi espositivi. Tra le novità principali, la gratuità della COSAP, il rilascio del permesso da parte del Comune entro 15 giorni, la possibilità di ottenere spazi anche non nell'immediata prossimità della propria attività...
Mai come in questa incerta Fase2 la voglia di uscire, stare all'aperto, godersi l'aria fresca e il sole si fanno prepotenti. Non è solo un desiderio emozionale, ma la voglia di ripensare la nostra quotidianità in spazi diversi, aperti e in simbiosi con la natura, dove si può anche studiare, lavorare, fare sport...
Le ricerche degli ultimi anni ci confermano che siamo una “generazione indoor”, che trascorre il 90% del tempo in spazi chiusi, oltre 20 ore al giorno. E lo facciamo in modo inconsapevole, perché la nostra percezione è spesso diversa. Eppure, molto spesso, viviamo in spazi sigillati, illuminati male e poco areati, dannosi per la nostra salute. Spesso costretti a vivere “all’interno” – e l’emergenza sanitaria ha evidenziato tutti i limiti dei luoghi che abitiamo – abbiamo sempre più voglia di “stare fuori”, a contatto con la natura e in essa immersi...