A pochi giorni dalla chiusura del Superdesign Show 2025, in un clima ancora pieno di emozioni, è naturale fermarsi a riflettere. Questa è stata un’edizione speciale, la venticinquesima, e come ogni anniversario importante porta con sé bilanci, domande, speranze. Venticinque anni fa nasceva, a partire dal Superstudio Più in via Tortona, quella che oggi è diventata la Milano Design Week diffusa nei quartieri. In questo tempo, il design ha cambiato volto: da occasione riservata ad architetti, designer, buyer e creativi, si è trasformato in una grande festa urbana, popolare, internazionale. Oggi attira famiglie, studenti, curiosi da ogni parte del mondo. E proprio questa trasformazione è stata al centro del Superdesign Show 2025, che abbiamo costruito attorno a una parola: Happiness. La felicità come bisogno e come visione. Felicità come sfida progettuale e come risposta ai tempi difficili che viviamo. Questa felicità l’abbiamo vista negli 87.000 visitatori, nei progetti di 70 designer da 10 Paesi, negli “Happy Objects”, nelle installazioni poetiche di Lexus, Geberit, nei percorsi sensoriali e negli oggetti visionari. L’abbiamo sentita anche nella mostra “Unforgettable”, curata da Giulio Cappellini e Leonardo Talarico, che ha riportato al Superstudio i grandi nomi del Made in Italy per celebrare i nostri primi 25 anni. A tutti loro va un grande, sentito grazie: ai designer, agli espositori, alla stampa, ai partner tecnici, al pubblico internazionale, ai 50 ragazzi del nostro team che hanno lavorato con passione, agli amici che ci seguono da sempre. Ma questo bilancio non può essere solo celebrativo. Durante questa edizione abbiamo anche osservato segnali che ci fanno riflettere. Come ho avuto modo di dire in un’intervista al Corriere della Sera, il distretto di Tortona rischia oggi di perdere quella forte identità culturale che lo aveva reso un faro del design. Troppi eventi “fuori tema”, troppo food, troppa moda trasformano la settimana in un contenitore generico, simile a un parco giochi per turisti. Forse è tempo di ripensare, riorganizzare, ridare contenuto e visione. Il successo non può essere solo nei numeri, ma deve restare nella qualità delle idee, nell’energia creativa, nell’impegno a costruire un futuro più bello, più sostenibile, più autentico. Superdesign Show 2025 è stato tutto questo: un momento di gioia, certo, ma anche di consapevolezza. Un segnale da cogliere, per chi ama il design e ne riconosce il valore culturale, sociale, emotivo. Ci rivediamo nel 2026. Con nuove domande e con la stessa voglia di cambiare il mondo – a partire da una sedia, una luce, uno spazio, un’idea.