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30/04/2021 | EDITORIALE

SALONE DI SETTEMBRE. UNO PER TUTTI TUTTI PER UNO. E IL FUORISALONE?

Di: Gisella Borioli

Mesi di silenzio, settimane di sì-forse-no-ebbene sì. Il Salone in edizione speciale light si conferma dal 5 al 10 di settembre e il design riparte insieme alla economia della città. Ma non dimentichiamo il Fuorisalone, in prima linea nel vivacizzare Milano.

La bella notizia è che si è messa in moto una macchina fatta di speranza e solidarietà. 
Il grande possibile vuoto lasciato dal Salone, che prima ha ipotizzato una edizione “di recupero” a settembre dopo due appuntamenti mancati in aprile 2020 e 2021 e poi ha tentennato per lunghe settimane, si riempirà. 
Già si annuncia nuovo format, nuove idee, curatore/i di fama, mostre tematiche collettive, allestimenti semplificati, costi probabilmente più leggeri, spazi più inclusivi. Proprio il progetto su cui Superstudio sta già lavorando da tempo per il suo Superdesign Show Special Edition. Una coincidenza che ci rassicura.

Mesi di silenzio, settimane di sì-forse-no-ebbene sì. Il Salone del Mobile in edizione speciale light si conferma dal 5 al 10 di settembre e il design riparte insieme alla economia della città. Ma non dimentichiamo il Fuorisalone, in prima linea nel vivacizzare Milano.

La bella notizia è che si è messa in moto una macchina fatta di speranza e solidarietà. 
Il grande possibile vuoto lasciato dal Salone, che prima ha ipotizzato una edizione “di recupero” a settembre dopo due appuntamenti mancati in aprile 2020 e 2021 e poi ha tentennato per lunghe settimane, si riempirà. 
Già si annuncia nuovo format, nuove idee, curatore/i di fama, mostre tematiche collettive, allestimenti semplificati, costi probabilmente più leggeri, spazi più inclusivi. Proprio il progetto su cui Superstudio sta già lavorando da tempo per il suo Superdesign Show Special Edition. Una coincidenza che ci rassicura. 
Ora tutti i media ne parlano con entusiasmo, usciti dal buio dell’incertezza. 
Convitato di pietra di tanta gioia il Fuorisalone, altrettanto determinante nell’aver fatto conquistare a Milano il primato di capitale del design, gruppo non-organizzato di piccoli imprenditori che hanno scommesso e investito negli anni sull’idea del “temporary design” in spazi recuperati da fabbriche e magazzini dismessi fino a rinnovare intere zone depresse di Milano dove hanno portato nuova vita.
Proprio il Fuorisalone, davanti al silenzio assordante del Salone quando si aspettava dalla grande Fiera un segnale di avvio confortante, con coraggio ha preso l’iniziativa confermando che Salone o non Salone, il Fuorisalone ci sarebbe stato. Stimolando il dibattito sui media, sui social. A che costo, nessuno l’ha sottolineato. Gli organizzatori dei vari eventi del Fuorisalone escono da un anno e mezzo di incassi-zero visto che gli eventi di ogni tipo sono stati proibiti causa pandemia e fiere e congressi cancellati senza sconti o ristori. Il nuovo Fuorisalone di settembre, cui ancora pochi per ora hanno aderito, è un rischio e una scommessa grossa per i costi dell’organizzazione che si presentano elevati tra presidi sanitari, personale di controllo, filtri e precauzioni di vario tipo, corsa contro il tempo che richiede di rinforzare gli staff, allestimenti sostenibili ecc, senza contare che anche i costi di adesione saranno per forza ridimensionati. L’indispensabile espansione digitale è una bella cosa, ma richiede il ricorso ad agenzie esterne (che saranno molto impegnate) e quindi costosa da realizzare.
In questo panorama il Salone dei grandi scenari ringrazia il generoso contributo del governo che promette un sostegno milionario a doppia cifra. E l’attivismo del Sindaco Sala, del Comune, del Presidente Fontana, forieri di altre promesse.
Il Fuorisalone dei piccoli imprenditori tace pensando che mentre la città chiede il suo aiuto per rifarle un make-up di creatività nessun sostegno neppure ipotizzato si vede all’orizzonte. Troppo piccoli e disuniti per fare sistema, generosi quanto basta per mettersi in gioco senza certezze, noi organizzatori del Fuorisalone diffuso in città ci aspettiamo – e il Superstudio in prima fila -  dal Governo e dalle Istituzioni un segnale concreto di supporto oltre al consueto “cappello” e collaborazione istituzionale. Il dialogo è aperto: da qui a settembre ci auguriamo che anche il Fuorisalone sia preso in considerazione ed aiutato in linea con quanto promesso al Salone.


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