Incontro con Claudio Luti, Presidente Salone del Mobile.

L’idea di movimentare la presentazione di prodotti di design con eventi fra il social e la performance è sempre più condivisa. Nata con il Fuorisalone si è estesa, durante la presidenza del Salone del Mobile di Claudio Luti, al Salone stesso.

“Il Fuorisalone si sta evolvendo con un’offerta sempre più ampia e trova la sua linfa nella grande macchina culturale e di business del Salone del Mobile. Entrambi hanno una specifica identità ma rappresentano due realtà complementari. Il Salone è il luogo del business dove le aziende espongono i nuovi prodotti, incontrano i clienti e stringono accordi commerciali. Il Fuorisalone è diventato un racconto della cultura del design, un panorama di eventi che trasformano la città in una vetrina dove la condivisione con la realtà metropolitana permette anche la contaminazione con altri mondi”, spiega Luti.

Ma questa convivenza può considerarsi un nuovo modo di concepire le fiere?

“Certamente le manifestazioni fieristiche non possono chiudersi in se stesse. Da anni il Salone interagisce con il clima unico di vitalità e internazionalità di Milano in quei giorni, più che a una convivenza mi piace pensare a una complementarità positiva dove le due offerte si integrano per professionisti, imprese, architetti, designer, operatori culturali, media che vengono in città nella settimana del design più importante del mondo. Da presidente del Salone io sogno una fiera sempre più internazionale e con un’offerta di altissima qualità in una città in grado di ospitare la design community con servizi e proposte culturali di alto profilo, per creare emozione ed esperienze uniche. Superstudio e il Superdesign Show sono una parte di questo progetto integrato di sistema e giocano un ruolo importante nello sforzo collettivo per rendere grande Milano”.