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17/04/2020 |

PRIMA CHE SIA TROPPO TARDI

Di: Redazione

Volentieri riprendiamo qui il manifesto dell’importante settore dell’arredo, fiore all’occhiello del made in Italy, che come la moda, con la pandemia del coronavirus è in una situazione drammatica e che necessita di decisioni rapide e sagge del Governo. Arredo e design, insieme alla moda, sono simboli del paese e i principali attori della attività fotografica, fieristica, culturale, di comunicazione e di eventi di Superstudio. Ci uniamo a loro in questo appello.

"Riapriamo il Made in Italy”: il manifesto di FederlegnoArredo

"Riapriamo il Made in Italy": così si intitola il manifesto in otto punti elaborato da FederlegnoArredo,  pubblicato sabato 11 aprile su alcuni dei principali quotidiani italiani.
Con questo appello al governo la Federazione, che rappresenta la filiera del legno-arredo, chiede che si possa salvaguardare la sicurezza dei lavoratori senza compromettere ancora di più la sopravvivenza di un’eccellenza del nostro Paese.
Vediamo in breve questi otto punti del Manifesto di FederlegnoArredo.
•  Programmare e ufficializzare la data di riapertura dell’intero settore legno-arredo con tutti i suoi codici Ateco per evitare di perdere ordini e relazioni internazionali che rischiano di favorire, irrimediabilmente, concorrenti di altri Paesi attualmente aperti come Germania e Francia...

Volentieri riprendiamo qui il manifesto dell’importante settore dell’arredo, fiore all’occhiello del made in Italy, che come la moda, con la pandemia del coronavirus è in una situazione drammatica e che necessita di decisioni rapide e sagge del Governo. Arredo e design, insieme alla moda, sono simboli del paese e i principali attori della attività fotografica, fieristica, culturale, di comunicazione e di eventi di Superstudio. Ci uniamo a loro in questo appello.
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"Riapriamo il Made in Italy”: il manifesto di FederlegnoArredo
"Riapriamo il Made in Italy": così si intitola il manifesto in otto punti elaborato da FederlegnoArredo,  pubblicato sabato 11 aprile su alcuni dei principali quotidiani italiani.
Con questo appello al governo la Federazione, che rappresenta la filiera del legno-arredo, chiede che si possa salvaguardare la sicurezza dei lavoratori senza compromettere ancora di più la sopravvivenza di un’eccellenza del nostro Paese.
Vediamo in breve questi otto punti del Manifesto di FederlegnoArredo.
•  Programmare e ufficializzare la data di riapertura dell’intero settore legno-arredo con tutti i suoi codici Ateco per evitare di perdere ordini e relazioni internazionali che rischiano di favorire, irrimediabilmente, concorrenti di altri Paesi attualmente aperti come Germania e Francia.
•  Le aziende della filiera legno-arredo sono già attrezzate con rigorosi strumenti e protocolli di sicurezza che assicurano adeguati livelli di protezione e contenimento del contagio, nel totale rispetto del “Protocollo di regolamentazione delle misure per il contrasto e il contenimento della diffusione del virus Covid-19 negli ambienti di lavoro” in vigore dal 14 marzo.
• Si continuerà ad utilizzare lo Smart working per aumentare il grado di sicurezza, in attesa di una graduale ripresa e integrazione delle attività non strettamente “produttive”.
•  Riaprire anche i punti vendita di mobili e arredamento, arredamento ufficio, illuminazione, schermature solari, arredo-accessori bagno, infissi, legname, pannelli, nel pieno rispetto delle regole di sicurezza e prevenzione igienica.
•  Far ripartire le attività dei magazzini e della logistica, per consentire il magazzinaggio di tutto quel materiale attualmente in transito da paesi per i quali non è stato possibile prevedere il fermo delle spedizioni.
• Riaprire i cantieri edili, garantendo tutta la sicurezza sanitaria.
• Le aziende del settore legno-arredo saranno correttissime nel rispetto degli impegni assunti verso i fornitori: massima serietà da parte delle aziende nel rispettare i pagamenti verso i propri fornitori nei limiti delle risorse disponibili com’è stato fatto per le scadenze di fine marzo.
• Disponibilità a collaborare con le istituzioni, creando dei tavoli di confronto per la progettazione e sperimentazione di strumenti e applicazioni tecnologiche che possano mappare e contenere al meglio il diffondersi del virus.
 “Il design non si arrende”: l'appello di nove aziende leader  
Alcune aziende leader del settore del design (B&B Italia, Bisazza, Boffi, Cappellini, Cassina, Flexform, Giorgetti, Molteni Group, Poltrona Frau) si sono riunite in un gruppo con l'obiettivo  principale di garantire la ripresa produttiva per evitare che una grandissima tragedia umana e sociale si trasformi in una conseguente tragedia industriale ed economica. Le aziende del settore competono ormai da decenni in un mercato globale, popolato da competitori globali. Questo mese di chiusura ha comportato l’impossibilità per le aziende italiane di rispettare commesse siglate ed onorare termini di consegna delle merci previste negli ordini e nei progetti.
Se la chiusura dovesse protrarsi ulteriormente, si teme per la tenuta del sistema industriale italiano; molti competitori, ad esempio in Germania e Scandinavia, continuano infatti in questo periodo ad operare regolarmente e potrebbero accaparrarsi commesse ed ordini che altrimenti andrebbero alle aziende italiane.
Per questo motivo le aziende del settore arredo e design chiedono alle istituzioni di poter iniziare un percorso di progressiva e sicura riapertura al più presto. Da parte loro assicurano che ci sarà il   massimo sforzo per poter riaprire e ripartire più forti di prima, nella consapevolezza che solo uniti si potrà continuare a prosperare.
 



tratto dal video "Non c'è design, senza design italiano", canale YouTube FederlegnoArredo
tratto dal video "Non c'è design, senza design italiano", canale YouTube FederlegnoArredo

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