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30/07/2021 | FOTOGRAFIA

IL CORPO ATTRAVERSO LA FOTOGRAFIA

Di: Angelica Cantù Rajnoldi

Una selezione e breve analisi di fotografie realizzate da alcuni tra i grandi rappresentanti della fotografia italiana che fa parte del video presentato in occasione della festa dei 30 anni di Superstudio 13. Loro, insieme ad altri ci hanno lasciato il ricordo delle campagne che hanno realizzato qui, nella più importante e storica sede di studi fotografici a Milano.

Il corpo può far parlare gli abiti, animare lo spazio, assumere diversi significati ed esprimere visioni che vanno oltre la realtà. Solo quando questo avviene si può parlare di fotografia come arte e si crea davvero qualcosa di unico. Realizziamo essere questo il compito di ogni fotografo se si guardano attentamente gli eleganti scatti di Alfa Castaldi, Gian Paolo Barbieri, Gianmarco Chieregato, Settimio Benedusi e Sofia Riva...

Una selezione e breve analisi di fotografie realizzate da alcuni tra i grandi rappresentanti della fotografia italiana che fa parte del video presentato in occasione della festa dei 30 anni di Superstudio 13. Loro, insieme ad altri ci hanno lasciato il ricordo delle campagne che hanno realizzato qui, nella più importante e storica sede di studi fotografici a Milano.

Il corpo può far parlare gli abiti, animare lo spazio, assumere diversi significati ed esprimere visioni che vanno oltre la realtà. Solo quando questo avviene si può parlare di fotografia come arte e si crea davvero qualcosa di unico. Realizziamo essere questo il compito di ogni fotografo se si guardano attentamente gli eleganti scatti di Alfa Castaldi, Gian Paolo Barbieri, Gianmarco Chieregato, Settimio Benedusi e Sofia Riva, fotografi di fama internazionale che hanno contribuito con il loro sguardo nel dare un’interpretazione originale alle creazioni della moda degli anni ’80 e dell’allora fiorente Made in Italy.                      
Nella fotografia Entomologia (1991) scattata da Alfa Castaldi per Vogue Italia, per esempio,  il corpo della donna diventa quello di un incantevole insetto che nel vuoto dello spazio si apre come per spiccare il volo, sottratto da ogni peso ed elegante.                                                        
Gian Paolo Barbieri per la campagna di Dolce&Gabbana (1989) con Maria Buccellati, Cristina Cascardo e Marpessa Hennink posiziona le tre donne sullo sfondo che diventano statue dalle forme sinuose, solenni e dallo sguardo penetrante.                                                                     
Nel caso di Miele (1989) di Settimio Benedusi e nella foto scattata a Ines Sastre (2000) da Gianmarco Chieregato, i soggetti danno vita a uno spazio che altrimenti sarebbe vuoto e carente di significato.
Nella campagna Stampa Soprani (1983-85) realizzata da Sofia Riva l’intreccio del corpo femminile e maschile veicolano un senso di evanescenza e al tempo stesso spontaneità, movimento e freschezza. Questa selezione di fotografie ci ricorda che il genio di un fotografo consiste non tanto nello scattare, ma nel creare una visione nuova e unica, nel raccontare una storia che in uno scatto ci fa sognare, che si tratti di fotografia di moda, di still life, di ritratto, di reportages e delle altre innumerevoli ramificazioni di questa arte in continua evoluzione. Sono questi gli scatti che, insieme a tanti altri, sono stati capaci di creare bellezza, seduzione e a riscattare insieme alla moda il nostro quotidiano dall’estetica del brutto, avvicinandoci all’espressione del bello.

Gian Paolo Barbieri, Dolce&Gabbana, Campagna pubblicitaria S/S 1989. Maria Buccellati, Cristina Cascardo, Marpessa Hennink
Settimio Benedusi, Miele, 1989
Gianmarco Chieregato, Ines Sastre, 2000
Sofia Riva, Campagna Stampa Soprani, 1983-1985

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