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04/05/2021 | LOCATION

I BAGNI-SALOTTO DI SUPERSTUDIO MAXI

Cominciamo a svelare la grande venue che Superstudio inaugurerà tra poco in via Moncucco a Milano, a partire dai dettagli e dagli spazi accessori, accurati e resi speciali. Come le toilet.

Difficile che i bagni dei luoghi destinati ad accogliere folle di visitatori siano all’altezza degli eventi che ospitano. Sono per forza di cose luoghi di servizio pratici e funzionali, decorosi e essenziali, curati quel tanto che basta soprattutto se all’interno di spazi industriali riconvertiti. Al nuovo Superstudio Maxi la prospettiva è ribaltata: anche il bagno deve raccontare la storia di un luogo bello e accogliente, dove si è risolto ogni particolare pensando all’estetica e alla tecnologia, al comfort e alla sostenibilità, alla funzione e al design. Negli ampi spazi sorprendono i sanitari Flaminia firmati da Giulio Cappellini, sormontati da specchi individuali artigianali, l’intreccio di luci led di Slide Design by Giò Colombo Romano...

Cominciamo a svelare la grande venue che Superstudio inaugurerà tra poco in via Moncucco a Milano, a partire dai dettagli e dagli spazi accessori, accurati e resi speciali. Come le toilet.

Difficile che i bagni dei luoghi destinati ad accogliere folle di visitatori siano all’altezza degli eventi che ospitano. Sono per forza di cose luoghi di servizio pratici e funzionali, decorosi e essenziali, curati quel tanto che basta soprattutto se all’interno di spazi industriali riconvertiti. Al nuovo Superstudio Maxi la prospettiva è ribaltata: anche il bagno deve raccontare la storia di un luogo bello e accogliente, dove si è risolto ogni particolare pensando all’estetica e alla tecnologia, al comfort e alla sostenibilità, alla funzione e al design. Negli ampi spazi sorprendono i sanitari Flaminia firmati da Giulio Cappellini, sormontati da specchi individuali artigianali, l’intreccio di luci led di Slide Design by Giò Colombo Romano, i lunghi piani d’appoggio venati realizzati a mano dall’artista Giorgio Deriu con resina Gobbetto. Un gioco continuo di contrasti bianco-e-nero che si ripete ovunque, nella immensa sala espositiva, nelle sale di produzione, nel disegno strutturale della facciata. Non poteva mancare un fiore: il vaso stilizzato di ferro e marmo è di Leonardo Talarico.


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